"Mastro Ciccio" calzolaio che esercita ancora in via Gramsci, produceva e riparava scarpe di ogni tipo in una bottega, attiva dagli anni trenta agli anni 80 e situata al piano terra della propria abitazione, al n. 69, lungo la S.S. 113 che attraversa la Marina di Monforte. 5 Un tenero arboscello. In italiano magnano… “’U stagninu”, infatti, era l’artigiano che riparava gli oggetti di rame, utilizzando quel materiale, lo stagno, che appartiene ai pochi metalli conosciuti dalla più remota antichità: Israeliti e Caldei lo chiamavano “anak”, gli Indiani “naja”, gli Etiopi “naak”. E quanti giochi nei cortili! Girava per le strade e le persone gli portavano “callar’” e “callarul’” per aggiustarli. 8 Il certificato di autenticita di un opera d arte. di Marcus Dardi Parliamo ancora di arti e mestieri. Pietro Riminucci (Serafino da Pietrarubbia), servo di Dio. Nelle fornaci, oltre ai mattoni, si fabbricavano anche i piatti e le pentole di terracotta. pentole, caldaie e altri utensili in rame. Lavorava il rame e altri metalli. io mi ricordo che nel cortile di mia nonna ogni tanto arrivava il "magnan" (così lo chiamavano) e riparava le pentole di rame o di alluminio. Non stupiva quindi di trovarlo in giro prima e durante i periodi di pioggia. E’ arrivato l’arrotino, è arrivato l’arrotino. Un si rompeva più non versava più. Stagnataru e stagninu, il suo lavoro consisteva nel fondere lo stagno e fare le saldature per aggiustari i vari tipi di recipienti di rame, pentole, padelle, pentoloni, quarare. I marchigiani concittadini del cecco poeta del 300. ahah Re: Il magnano (el … In fondo al borghetto c’era un grande portone con un bel cortile, con due campi da bocce e una casina bassa dove abitava la famiglia Cimeoni: due stanze da letto e una cucina. Un mestiere molto antico. Abitare, mangiare, vestire nell'Europa moderna, Libro di Raffaella Sarti. Il primo riparava stoviglie di terraglia (vasi, pentole, terrine, vasi, olle ecc.). Tante gente in campagna aveva il maiale e il “Cervele” che si chiamava in Acquistalo su libreriauniversitaria.it! E i’ catino gl’andava avanti pe diverso tempo. 4 Faceva e riparava pentole. Il Magnano: Era un mestiere molto diffuso a fine ‘800 e inizio del ‘900 in tutta Italia. Borgorose Una domenica di circa quarant’anni fa conobbi un piccolo borgo sotto L’Aquila, Borgorose. E’ ci passavan sopra questa roba, ’nsomma, praticamente, i’ catino l’era sano. I suoi attrezzi erano un trapano, filo di ferro e mastice. E GASPARINA D'MINA nata c 1555 * morta 17 Giugno 1630 :: ... , faceva, riparava e vendeva pentole e tegami, nei dintorni dei paesi di montagna del Nord Italia e in Austria. Appena sfornato il pane era buonissimo e spesso lo mangiavamo condito con olio, sale e pepe. E' il 7 febbraio 1986. 5 Grandi aule universitarie. 2 I marchigiani concittadini del cecco poeta del 300. In questo filone della musica Folk italiana vengono raccontate anche le figure del Magnano e dell’arrotino. Suo padre andava girando ad aggiustare pentole e piatti chiedendo l'elemosina. 30 Menta e Rosmarino Ovvero ORINO (o AURINO) e la sua Rocca Diciassettesima puntata P ... pentole, secchi, mestoli etc...etc.. Dopo averli osser-vati con un’occhiata competente faceva un veloce pre-ventivo e li infilava in un cerchio di ferro che portava sulla spalla. Il passato è bello per essere ricordato...ma non certo per essere rivissuto. Si sedeva in cortile e picchiava sulle padelle per ammorbidirle e toppare i buchi, altrimenti se erano troppo grandi ci metteva pure una pezza fissata con una specie di chiodi. I programmi come amici. 12 Piatto tradizionale natalizio. Man mano che l’oggetto prendeva la forma desiderata il martellare si faceva piú preciso e continuo. Il calderaio, era l'artigiano che fabbricava e riparava caldaie e pentole. 1 Mercoledì 17 Venerdì 2 Giovedì 18 Sabato Sconto 5% e Spedizione gratuita per ordini superiori a 25 euro. gnaro riparava e faceva ra-miere e mesurelle e stagna-va, passava lo stagno di co-lore argento lucente all’inter-no di pentole, cotturi , calda-ie e tegami di rame per isola-re il metallo e preservarlo dalle ossidazioni. 6 lettere: Ramaio. Di questa missione il figlio ne farà un apostolato. Pozzati el mangan riparava le pentole di rame e non le rubava , si limitava a qualche occhiolino alle spusotte sempre in assenza del marito. Un mattone di dimensioni di centimetri 20x30 costava circa 20 centesimi. Le tabernae più modeste facevano sandali e ciabatte per casa, che i romani sappiamo che usavano, da buoni igienisti, togliendo le scarpe non solo a casa propria ma pure nelle case dove venivano invitati, portandosi le proprie. Vita di casa. Oltre a riparare pentole, sopratutto di rame e sigillare secchi bucati, era uno specialista per stagnare le padelle di rame. Faceva e riparava pentole Piatto tradizionale natalizio I Baltici di Tallinn Il cavallo del messaggero Idiota al cento per cento Le statue sotto l’architrave Una città con tanti casinò Dato indietro Cresce nei luoghi umidi Una fune d’acciaio Composto di vari ingredienti Il rifugio dei congiurati Ispirazione poetica 4 Monile di forma ridotta. U conza lemmi “U conza lemmi“, o venditore di “piatta e pignati” (piatti e pentole), passava per le strade abbanniando, il suo arrivo. 7 Il cavallo del messaggero. Questa canzone di fine Ottocento descrive una professione che ormai sta andando sempre più in disuso. Il ramaio, infatti, con colpi forti e decisi, cominciava a curvare una semplice lastra di rame. 11 Mezzo di trasporto militare. U’sanapur-celle, il castratore di maiali che allestiva il suo banchetto con gli attrezzi in piazza e Con la parola "calzolaio" (scarpère) si intendeva chi faceva le scarpe da donna e da uomo, gli scarponi, gli stivali, mentre con la parola “solachianiello“(ciabattino) si intendeva chi si occupava della manutenzione o sostituzione di alcune parti della scarpa. I cibi non possono essere conservati nelle pentole di rame perchè l'acidità di alcuni cibi può produrre sali di rame tossici; per questo motivo è buona norma rivestire l'interno di queste pentole … ... ‘U Stagnere riparava utensili, pentole ed altri oggetti di … Il calderaio era un uomo che faceva pentole e cal-daie. circa l'una e sopra ci metteva tanti semi di papavero. Raccontano gli anziani che "Mest Giuan" era un artigiano affabile, competente. Anche se in alcuni paesini c’è ancora perché oggi l’arrotino ripara un po’ di tutto e ripara anche gli ombrelli come faceva anche in passato. Il calzolaio dei tempi antichi costruiva e riparava le scarpe, ma soprattutto ai benestanti. Era Febbraio ed eravamo in quattro su una Dyane che era ben riempita da un mio collega che faceva rugby, due altre colleghe, matematiche, ed io. Nacque a Pietrarubbia (Pesaro) il 4 febbraio 1874 da Antonio e da Rosa Ubaldi, coniugi poveri ma onesti. Faceva delle pagnotte di 2 kg. C’era anche il bar dei giovani con la Linda che faceva dei gelati da re tanto erano buoni e Caleri che riparava le scarpe. Tutti gli utensili, dalle pentole ai coperchi, erano poi stagnati all’interno. 9 La bella del romanzo. 10 La frase che ricorda al bridgista il valore dei semi. Aveva alcuni giorni di congedo che aveva deciso di trascorrere con loro perché in quel periodo il Maresciallo era stato inviato in … 8 lettere: Ascolani. A quei tempi la gente riparava di tutto: dai vestiti rappezzati, agli ombrelli, dalle sedie sfasciate ai piatti di argilla, dalle pentole di alluminio o di rame ai comuni oggetti di uso domestico. All’interno delle pentole metteva lo stagno nuovo perché non si ossidassero , avvelenando i cibi. Puliva le pentole di rame, poi passava uno strato di “stegn” perché una volta dicevano che il rame era velenoso e così quel liquido faceva un po’ da filtro. Noi non lasciavamo mai il cibo nelle pentole di rame non stagnate… con quella roba! Il venerdì, il camion di vendita della Migros faceva tappa al bivio di Corippo per gli acquisti di prima necessità. “Pentole, mestoli, casseruole, e scaldini; per attaccare un manico o tappare un buchino portateli giù o donne, è qui il magnano ... (colui che un tempo riparava le pentole) che ha voglia di lavorare se avete qualcosa da fare aggiustare ... trebbiatura, la sgranatura del mais, che allora si faceva a mano. La figura dell’ombrellaro si faceva vedere in periodi ben precisi, ovvero durante l’autunno e l’inverno, quando il maltempo costringeva all’utilizzo degli ombrelli, minandone spesso l’integrità, soprattutto di fronte alle forte raffiche di vento. Erano due dei tanti artigiani che vagavano per la città e nelle campagne. Una di loro aveva a famiglia Borgorose e … ... Corticiasca in Val Colla, si spostava a inizio Novecento a piedi e in bicicletta in Ticino come artigiano ambulante che riparava pentole, paioli e padelle. Calderai e ramai infatti erano tutti valentissimi da noi. Faceva e riparava pentole. Il nome deriva dal cosiddetto “lemmo“, il contenitore di terracotta usato solitamente per il sugo di pomodoro che costava una cifra e dunque, se rotto, veniva riparato, così come le giare ed i vasi. e il fascino della tradizione ECCO alcuni dei mestieri di una volta di cui ci siamo occu- pati. Pubblicato da Laterza, collana Economica Laterza, brossura, maggio 2006, 9788842080268. Per esempio il lavoro “te lu stagninu” nel passato ha avuto una grande importanza: con il suo lavoro e con la vasta produzione di oggetti riusciva a soddisfare tanti bisogni, come quello di portare l’acqua piovana realizzando delle grondaie e dei pluviali; oppure riparava le pentole, i tegami, i secchi. Due figure professionali praticamente scomparse. 1 Faceva e riparava pentole. Mia madre faceva il pane d'inverno una volta la settimana e d'estate due volte. Gran parte della popolazione galzava scarpe di cuoio pesan- ti provuste di chiodi sotto le suole, per renderle più resi- stenti e adatte al lavoro nei campi. Nei forni i mattoni si facevano cuocere per 24 ore e poi si sfornavano ed erano fatti raffreddare poggiati per terra. Quella sera Filippo Salsone era appena rientr... ato a casa, a Brancaleone, un paese in provincia di Reggio Calabria, con la sua famiglia. 3 I programmi come amici. C'era a Gravina un bravo calderaio, "Mest Giuan u callaroir", (alias Giovanni Antico). 6 Ha lanciato molti veejay. Era il negozio del ciabattino, che faceva scarpe e le riparava. Facevano perché un catino e’ costava magari, ’n so, una certa cifra: ’nvece, fare questa riparazione poteva costare una …