Questa affermazione doveva senza dubbio fondarsi su un dato molto antico essendovi inoltre una seconda testimonianza, quella del monaco cipriota Alessandro, che descrive la chiesa della Sancta Sion come dimora di Maria, madre di Marco.[6]. Il pontificato di Caifa è datato tra il 18 e il 36, sovrapposto dunque all'amministrazione di Pilato, mentre la data della morte di Anna non ci è nota. Il Giovedì Santo apre il solenne Triduo Pasquale. Le preghiere mattutine seguono il seguente schema: Fu oggetto di dibattito anche la ricerca delle origini di tale rito eucaristico, essendo infatti da alcuni creduto tale racconto come un'interpolazione successiva, inserita su influenza di Paolo. Giovanni è l'unico a tacere sull'avvenimento, concentrandosi principalmente sulla lavanda dei piedi e sugli ultimi insegnamenti di Gesù ma vi è un precedente riferimento all'istituzione eucaristica nel capitolo 6 e precisamente nella frase, pronunciata da Gesù: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete".[26]. Il solo Vangelo di Giovanni accenna esplicitamente a tre pasque: Ipotizzando che Giovanni non abbia tralasciato nessuna Pasqua, cosa ovviamente possibile (vedi Gv20,30;21,25), la predicazione di Gesù sarebbe quindi durata poco più di due anni. Raccontano l'ultima cena di Gesù i quattro vangeli contenuti nel Nuovo Testamento: L'istituzione dell'eucaristia in particolare è citata anche da Paolo di Tarso nella Prima Lettera ai Corinzi 11,23-26. Gesù ha seguito per la cena un calendario (probabilmente quello farisaico) diverso da quello ufficiale del tempio (seguito dai sadducei), celebrandola prima della Pasqua ufficiale ebraica, ed è morto il giorno dopo, il 14 Nisan, vigilia della Pasqua ufficiale. Nuovo libro di Padre Ariel S. Levi di Gualdo – «Pio XII e la Shoah: essere grati a chi ti ha salvato la vita è una umiliazione che alcuni non reggono» Dal Fascismo che ieri temeva la Chiesa e Pio XI, ai giovani politici che oggi ci ridono dietro. Gesù mandò due discepoli (Luca specifica Pietro e Giovanni[2]) in città dicendo loro che avrebbero incontrato lungo la via un uomo con una brocca d'acqua, diretto verso la casa del suo padrone. Quest'ultimo testo è considerato normalmente più antico dei precedenti in quanto risale circa all'anno 59. Gesù, secondo il Vangelo di Giovanni, intinse dunque un boccone di pane e lo porse a Giuda Iscariota dicendo: «Quello che devi fare, fallo presto»[8]; nessuno dei commensali comprese però il significato di tale gesto e Giuda ebbe dunque la possibilità di alzarsi e di andare via. Il computo degli anni del regno di Tiberio può essere stato fatto a partire dalla sua associazione al potere (nel 13), o dalla morte del predecessore Augusto (19 agosto 14), o dalla sua effettiva nomina imperiale da parte del senato (17 settembre 14). Giovanni non parla dell'eucaristia e dunque non venne preso in esame. Il versetto Lc3,1-2 è particolarmente prezioso in quanto rappresenta, all'interno dell'intero Nuovo Testamento, l'unico aggancio esplicito tra gli eventi narrati e la storia extra-biblica: colloca l'inizio del ministero di Giovanni Battista, immediatamente precedente a quello di Gesù, nel quindicesimo anno dell'imperatore Tiberio Giulio Cesare Augusto. (, «"Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? Gli antichi romani credevano che l'eucaristia fosse un atto di antropofagia, poiché i cristiani dicevano di mangiare il corpo di Cristo e berne il suo sangue e usarono questo rituale come motivo di persecuzione. In Giovanni si dice esplicitamente che il pasto consumato è quello prima della festa di Pesach (13,1) e che il pasto di Pesach deve essere ancora consumato (13,29); inoltre si narra che coloro che arrestarono Gesù non vollero entrare nel pretorio di Pilato per non diventare ritualmente impuri e poter quindi mangiare il pasto di Pesach (18,28), e poi si dice esplicitamente che il giorno della morte di Gesù «era la Preparazione della Pasqua» (19,14). L'adozione del calendario siromacedone, meno probabile dati gli intenti storiografici di Luca, porta comunque a un periodo quasi equivalente, 1º ottobre 27 - 30 settembre 28.[8]. Tutti i dati degli antichi testi greci e latini sottostavano a un unico sistema unificato di contare le ore del giorno dall'alba al tramonto" e inoltre "la sola indicazione temporale che appare in tutti e quattro i resoconti evangelici della crocifissione è la sesta ora (mezzogiorno). Marco, 14, 22). [38] Il Vangelo secondo Giovanni dedica all'episodio dell'Ultima cena i capitoli dal 13 al 17[39] e presenta, come in vari altri punti dello stesso vangelo, quelle che gli storici definiscono "cuciture letterarie", ovvero delle incongruenze dovute allo stratificarsi di più fonti ed autori nella stesura del testo; il Vangelo secondo Giovanni fu l'ultimo dei vangeli canonici a essere composto, verso il 90-95 d.C. in greco, al di fuori della Palestina. Tra le possibili date proposte dai biblisti le più citate sono, il 7 aprile 30, il 27 aprile 31, o il 3 aprile 33[Nota 1]; in particolare, .mw-parser-output .chiarimento{background:#ffeaea;color:#444444}.mw-parser-output .chiarimento-apice{color:red}se si accettano le indicazioni di Giovanni, tra queste sembra doversi scegliere la terza. 380), la costruzione del tempio di Gerusalemme fu iniziata da Erode il Grande nel diciottesimo anno del suo regno (20-19 a.C.), ma altrove lo stesso Giuseppe (Guerra giudaica 1,21,1 par. Interessante sommario di tutti i dati in favore del 33 d.C. https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Data_di_morte_di_Gesù&oldid=118473966, Template Webarchive - collegamenti all'Internet Archive, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, il 22 marzo dell'anno 26 per il calendario giuliano (20 marzo, ricalcolato sul calendario gregoriano, anno 3786 del calendario ebraico), il 3 aprile dell'anno 33 per il calendario giuliano (1º aprile, ricalcolato sul calendario gregoriano, anno 3793 del calendario ebraico), il 30 marzo dell'anno 36 per il calendario giuliano (28 marzo, ricalcolato sul calendario gregoriano, anno 3796 del calendario ebraico), la terza (del 30?) Gli anni embolismici erano all'incirca ogni tre anni, e la durata del II Adar (29 o 30 giorni) andava determinata di volta in volta. Seguire Gesù presenta due aspetti: un aspetto di umiltà, di sacrificio, di rinuncia e un aspetto positivo, "siamo con lui". Nello specifico, secondo questo calendario la Pasqua ricorreva sempre di mercoledì. Egli occupava senza dubbio il posto più onorifico e gli apostoli avevano dibattuto su chi dovesse sedersi nel posto più vicino a lui. I principali storici romani (Tacito, Svetonio, Dione Cassio), che si basavano sul calendario giuliano, contavano gli anni di Tiberio a partire dalla sua effettiva reggenza alla morte di Augusto, nel 14, ed è verosimile che Luca si sia adeguato alla storiografia grecoromana. Tuttavia è possibile che l'arco di tempo tra quei capitoli di Marco sia di pochi mesi. I tre Vangeli sinottici (Matteo, Marco, Luca) affermano che Gesù con i suoi discepoli "mangiò la Pasqua" (cioè l'agnello pasquale del rito ebraico del Pesach, mangiato all'inizio - cioè la sera precedente - della giornata di festa) durante la cosiddetta "ultima cena" (Mt26,17-20;Mc14,12-17;Lc22,7-14). Le Preghiere del Mattino hanno un carattere di lode e scandiscono il tempo che chiude la notte e apre al nuovo giorno, alla nuova luce, all’aurora, al sole che sorge all’inizio della giornata. Le lodi mattutine rievocano la risurrezione di Gesù che è avvenuta all’alba, passando dal buio delle tenebre alla luce della vita. cronologia giovannea e ipotesi della "cena essena" (14 Nisan): Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 6 feb 2021 alle 10:38. è quella della morte di Gesù, da, Non sussiste alcuna incongruenza tra i vangeli sinottici e il testo giovanneo, in quanto la. Egli concorda però con Meier che anziché cercare di conciliare a tutti i costi le due versioni è meglio scegliere una di esse e ritiene che la cronologia di Giovanni sia più attendibile: Gesù è morto il giorno precedente alla Pasqua, che quell'anno cadeva di sabato. Inoltre, ai capitoli 13 e 14[42], nella stessa cena, Gesù tiene ai discepoli un lungo discorso e, alla fine, dice loro:«"Alzatevi, andiamo via di qui"»; subito dopo, però, come se non avesse appena espresso la volontà di andarsene, ricomincia un altro discorso che dura per ben 3 capitoli interi - 15, 16 e 17[43] - e, solo alla fine, dopo il commiato dai discepoli, esce con loro e va verso il monte degli Ulivi.[44][45]. quanto avviene per il nostro calendario col 29 febbraio). [15][16][17] Il Vangelo secondo Giovanni, si discosta dai vangeli sinottici anche in merito a quando Satana sarebbe entrato in Giuda Iscariota: Giovanni[18] riporta, infatti, che Satana entrò in Giuda proprio durante l'Ultima cena, appena quest'ultimo prese il boccone che Gesù gli aveva offerto, mentre invece, secondo il Vangelo di Luca[19], Satana sarebbe entrato in Giuda già qualche giorno prima dell'Ultima cena.[20][21]. se si accettano le indicazioni di Giovanni, tra queste sembra doversi scegliere la terza. Ultima cena: le versioni dei sinottici e di Giovanni, Cronologia sinottica: Gesù muore il giorno della Pasqua ebraica, Cronologia giovannea: Gesù muore il giorno della preparazione della Pasqua ebraica. Se ne deduce che dei quattro vangeli, quello di Giovanni è quello che sembra riportare le informazioni corrette, e che quindi Gesù sia stato crocifisso il giorno 14 di Nisan. La data di morte di Gesù non è determinabile con precisione, in quanto le indicazioni presenti nei documenti a disposizione, a partire dai Vangeli, non sono sufficienti. "» (, Studio di Claudio Bottini ofm sulla Cena del Signore, Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo, Visita della Vergine Maria a sant'Elisabetta, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ultima_Cena&oldid=117692641, Voci non biografiche con codici di controllo di autorità, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. L'opinione meglio accreditata è quella che vede nel padrone del cenacolo il padre, o comunque qualche parente, di Marco, il futuro evangelista (ritenuto da certa tradizione come il giovinetto fuggito nudo durante l'arresto di Gesù[3][4]). [29] Gli esegeti curatori del cattolico Nuovo Grande Commentario Biblico sottolineano che tale discrepanza tra le due cronologie, giovannea e sinottica, "suscita notevoli problemi" e ritengono che sia corretta solo quella riportata da Giovanni - ovvero che Gesù morì il giorno prima, quello della Preparazione, e non durante la Pasqua come indicato dai sinottici - anche "perché è difficile pensare che i sommi sacerdoti e gli scribi si siano comportati così come fecero, il primo giorno di Pasqua"[30]; di analogo parere sono lo storico John Dominic Crossan, ex sacerdote cattolico e tra i cofondatori del Jesus Seminar[31], e lo storico e teologo cristiano Rudolf Bultmann, come più sotto meglio precisato[32]. Il riferimento è, in particolare, al rito del Sacrificio Espiatorio (Lev. 2, Anchor Yale Bible, 2010, p. 1398. [11][4] Anche il teologo Raymond Brown[12] ritiene che "le 9 del mattino di Marco e il mezzogiorno di Giovanni non possono essere riconciliati in nessuno dei modi provati. Di fronte alla incongruenza cronologica sinottici/Giovanni sono pertanto ipotizzabili 4 casi: Per risolvere la contraddizione sono state proposte diverse altre ipotesi. Il nostro Salvatore nell'ultima cena, la notte in cui fu tradito, istituì il sacrificio eucaristico del suo corpo e del suo sangue, onde perpetuare nei secoli fino al suo ritorno il sacrificio della croce, e per affidare così alla sua diletta sposa, la Chiesa, il memoriale della sua morte e della sua resurrezione: sacramento di … La vostra propria confessione è importante e dovete cercare di farla una volta ogni settimana d’ora in poi.. ” (Gesù, ... che vi ho portato grazie alla Misericordia di Dio, attirerà miliardi di anime alla vita eterna (clic sull'immagine) Altra importante differenza è che è assente in Giovanni il racconto dell'istituzione dell'. Il Sacro Catino, secondo la tradizione cattolica, sarebbe invece il piatto usato da Cristo, conservato a Genova nel Museo del tesoro della cattedrale di San Lorenzo. È seguita dall'affermazione di Pietro di voler morire con Gesù"[35] e anche "alcuni studiosi, che accettano la storicità del rinnegamento, ritengono la predizione come formulata dopo l'evento (vaticinium ex eventu) per dare a Gesù lo status di profeta". La data di morte di Gesù non è determinabile con precisione, in quanto le indicazioni presenti nei documenti a disposizione, a partire dai Vangeli, non sono sufficienti.. Tuttavia sorgono altre incongruenze: Joseph Ratzinger non ritiene impossibile a priori che Gesù possa avere seguito il calendario esseno, però fa osservare che non ci sono elementi sufficienti per poterlo affermare con certezza. Tutti e quattro i vangeli sono concordi che il giorno della settimana della crocifissione di Gesù è stato un venerdì. L'ipotesi ha il difetto di non essere basata su nessuna fonte storica dell'epoca che testimoni tale dissidio. Ammettendo che i dati evangelici siano validi, ammettendo a livello del tutto ipotetico, seppure verosimile, che il calendario ufficiale ebraico seguisse le effettive fasi lunari che possiamo agevolmente ricostruire grazie a calcoli astronomici, le date possibili per la morte di Gesù, nelle quali il venerdì cade di 14 o 15 Nisan, all'interno dell'intervallo di tempo dell'amministrazione di Pilato (26-36 d.C.) e dopo il quindicesimo anno di Tiberio (28 d.C.), risultano essere:[39]. nel significato abituale di "preparazione del sabato", cioè venerdì). Ipotizzando la data di nascita di Gesù attorno al periodo 7-5 a.C. e ipotizzando il ministero tra il 28 e il 30 (vedi dopo), nella sua vita pubblica Gesù dovrebbe aver avuto all'incirca tra i 32 e i 37 anni, intervallo compatibile con i "circa trent'anni" e i "neanche cinquant'anni". ), i quattro vangeli sono concordi nel collocare tutti gli eventi della passione in un arco di tempo inferiore alle 24 ore, tra il giovedì sera e il venerdì pomeriggio. Ammettendo pertanto che l'evento sia accaduto all'inizio del ministero (cronologia giovannea, non sinottica), che l'azione di costruzione sia in corso[Nota 4] (aoristo presente, non passato), che il computo parta dal 19 a.C. (Antichità giudaiche, non Guerra giudaica), i quarantasei anni di lavoro già svolto equivalgono al 28. A complicare la questione, nel medioriente dell'epoca erano adottati diversi calendari che avevano differenti capodanni: giuliano, 1º gennaio; siromacedone, 1º ottobre; egiziano, 29 agosto; giudaico, 1 nisan = marzo-aprile. Il Nuovo Testamento. La cena pasquale degli Esseni, tenuta come per l'ebraismo ufficiale la sera precedente, era dunque sempre di martedì sera. Si pensò dunque ai primitivi riti di totemismo e di teofagia e più accuratamente s'investigarono i riti di Iside e Osiride, di Dioniso e soprattutto del dio Mitra. [27], Esistono alcune importanti discrepanze tra le narrazioni dell'Ultima cena di Gesù dei quattro vangeli, in particolare tra la narrazione del Vangelo secondo Marco (sulla quale si basano quelle di Matteo e di Luca) e quella del Vangelo secondo Giovanni. Si è discusso a lungo se Giuda abbia partecipato o no all'eucaristia, i vangeli di Matteo e Marco infatti inseriscono la rivelazione del suo tradimento (e di conseguenza la sua uscita dal cenacolo) prima dell'istituzione eucaristica mentre Luca la inserisce dopo. Il teologo e sacerdote cattolico Raymond Brown[33] evidenzia, inoltre, come anche in merito alla predizione di Gesù del rinnegamento di Pietro durante l'Ultima Cena gli evangelisti non concordino: secondo "Luca e Giovanni la predizione ha luogo durante l'ultima cena ed è preceduta dalla dichiarazione di Pietro che gli vuole morire con Gesù"[34], mentre invece per "Marco/Matteo questa ha luogo sulla strada verso il Getsemani in risposta di Gesù al verso Mc14,29; Mt26,33 e Pietro protesta che in eccezione egli non sarebbe stato scandalizzato. La datazione dell'inizio del ministero di Gesù risulta di poca utilità per determinare la data della morte se non si conosce la durata del ministero. Dopo la cena Gesù fu arrestato e sarebbe stato processato tra il martedì sera e il venerdì, giorno della sua morte, che come testimoniato da Giovanni era il giorno precedente la Pasqua ebraica secondo il calendario ebraico ufficiale. Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me".[23]. Infine secondo il Vangelo di Luca Gesù fu inviato da Pilato a Erode Antipa che regnò sulla Galilea come vassallo dei Romani tra il 4 a.C. e il 39. I due avrebbero dovuto seguirlo e chiedere al padrone di casa se era possibile per Gesù celebrare la Pasqua nella sua dimora. L'ipotesi della cena essena ha il pregio di conciliare i racconti di sinottici e Giovanni e garantisce un più ampio periodo di tempo per le audizioni e processi. Gesù occupava dunque il posto centrale al vertice del semicerchio e, a quanto dicono i vangeli, erano Pietro, Giovanni e Giuda Iscariota i commensali più vicini a lui. I quattro evangelisti concordano nel dire che Gesù morì in giorno di venerdì durante le festività collegate alla Pasqua ebraica (Pesach), ma mentre i vangeli sinottici affermano che Gesù morì il giorno di Pesach (15 Nisan), il Vangelo secondo Giovanni colloca la morte di Gesù al giorno precedente, il giorno di preparazione alla Pasqua (14 Nisan). L'affermazione che il giorno successivo alla morte era un grande sabato Gv19,31 viene ritenuta una conferma che quell'anno la Pasqua cadesse di sabato. Per i fautori della storicità dei Vangeli ciò invece è possibile, dato che le distanze da percorrere non erano grandi: il cenacolo era poco distante dalla casa di Caifa, che a sua volta era abbastanza vicina al Tempio; il Pretorio dove stava Pilato era proprio a fianco del Tempio e il palazzo di Erode Antipa distava solo cento passi dal Pretorio. Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy. - ≻ ≺ Lettera per i membri di Gesù all'umanità: ... sapete cosa dovete fare. Tale studioso ritiene altresì che "probabilmente l'argomento più persuasivo per quelli che accettano la datazione di Giovanni sulla crocifissione è che le molte attività descritte di giovedì/venerdì non potevano essere svolte in un giorno festivo" e osserva che "la relazione cronologica tra la morte di Gesù e la data di queste feste è complicata dal fatto che evidentemente c'è una contraddizione tra i Sinottici e Giovanni [...] il pasto pasquale per il Sinottici fu di giovedì sera e Gesù morì il giorno dopo di questo; per Giovanni fu di venerdì sera e Gesù morì il giorno prima di questo" e "nessuno dei quattro vangeli canonici è puramente storico; tutti preservano tradizioni più antiche trasformate da riflessioni teologiche e impostate per intenti missionari o pastorali". All'epoca di Gesù il calendario ebraico ufficiale era lunare e non esistevano effemeridi lunari ufficiali: il nuovo mese lunare (p.es. Per i tre sinottici il giorno settimanale della morte era il venerdì: Come per i tre sinottici, anche per Giovanni il giorno settimanale della morte (Gv19,31) e della deposizione (Gv19,42) era la parasceve, cioè preparazione al sabato, cioè venerdì. Tale teologo aggiunge: "non si può armonizzare dichiarando che Marco rappresenta il modo Romano di contare le ore mentre Giovanni rappresenta quello Greco. Il Santuario ha ospitato per diversi secoli un convento dei Frati Minori della Custodia di Terra Santa. Gli apostoli rammentarono l'avvenimento nelle prime comunità cristiane, tanto che San Paolo, nella sua lettere ai Corinzi[25], presentò l'eucaristia come un rito nel quale il fedele mangiava e beveva davvero il corpo e il sangue di Gesù. È corretta sia l'identificazione sinottica ultima cena - rito ebraico sia la notizia giovannea della morte alla vigilia di Pasqua. In breve, la principale differenza, per la quale sono stati proposti diversi tentativi di armonizzazione, è che in Marco l'ultima cena è la cena della Pesach, la Pasqua ebraica, in Giovanni è una normale cena consumata il giorno prima di Pesach.[28][29]. Tuttavia l'analisi esegetica del testo giovanneo porta a ipotizzare che questa festa coincida con la seconda Pasqua: i passaggi tra 4,54 e 5,1 e 5,47 e 6,1 sono improvvisi, e questo può suggerire che il cap. Gli esegeti curatori del "Nuovo Grande Commentario Biblico" ritengono che i "tentativi di armonizzare le due tradizioni, sostenendo che la versione giovannea seguiva un calendario esseno, secondo il quale la Pasqua iniziava al martedì sera e che il processo a Gesù era durato più di due giorni, non hanno nessuna conferma nella narrazione" e sottolineano come invece l'ipotesi più verosimile sia che le fonti della comunità giovannea differissero da quelle dei sinottici, riportando che "Gesù era stato crocifisso il venerdì 14 di Nisan, il giorno prima della Pasqua".[32]. Dato che il 15 di Nisan ha lo stesso giorno della settimana dell'1, anche questo non può cadere di venerdì. Anche Giovanni presenta la descrizione dell'ultima cena (Gv13,1-11), ma diversamente dai sinottici la cena non è descritta esplicitamente come il rito della Pasqua ebraica. Tra gli anni 26 e 36, gli anni del mandato a Ponzio Pilato, vi sono solo i seguenti giorni in cui il 14 di Nisan è caduto di venerdì: I quattro vangeli canonici, gli Atti degli Apostoli, lo storico ebreo contemporaneo Giuseppe Flavio e il più tardo storico romano Tacito concordano nel porre la morte di Gesù in concomitanza con l'amministrazione di Ponzio Pilato. Essendo i vangeli, unica fonte storica sulla vita di Gesù, discordanti riguardo alla cronologia degli avvenimenti, la questione non potrà mai avere soluzione. Ratzinger sottolinea inoltre che nel racconto vero e proprio dell'ultima cena nei sinottici non si descrive un rito pasquale, cosa che non c'è neanche nel racconto di Giovanni; questo fa pensare che non si sia trattato di una cena pasquale vera e propria, ma di una cena conviviale di commiato di Gesù dai suoi discepoli[30]. Alla destra di Gesù stava Pietro, alla sinistra Giovanni, che poteva così appoggiare la testa sul petto del maestro[7] e a fianco di Giovanni stava Giuda, abbastanza vicino a Gesù. Secondo quanto dicono i vangeli sinottici, il giovedì mattino i discepoli si presentarono a Gesù e gli chiesero in quale luogo egli volesse celebrare la Pasqua ebraica[1]. Secondo quanto prescritto da Es12,1-14 il giudaismo ufficiale celebrava, e celebra tuttora, la cena pasquale alla sera del 14 (che ebraicamente rappresenta l'inizio del 15) del mese di Nisan. È possibile che la "festa dei Giudei" citata in Gv5,1 fosse la festa giudaica per eccellenza, la Pasqua, e in questo caso si aggiungerebbe un altro anno. Il fatto che i quattro vangeli siano concordi nel condensare tutti gli eventi della passione nell'arco di poco più di mezza giornata (dall'arresto nella sera alla morte nel pomeriggio seguente) sarebbe dovuto a una semplificazione per motivi catechistici.[29]. "Seguitemi": è la condizione per vivere nell'amore. Questi, mentre gli apostoli continuavano la cena, rivelò che uno di loro l'avrebbe presto tradito. Lo storico e teologo cristiano Rudolf Bultmann ritiene non storici molti elementi presenti nella descrizione dell'ultima cena data dagli evangelisti, come l'invio dei discepoli per trovare il luogo della cena che viene poi loro mostrato da un uomo secondo un ricorrente motivo mitologico in cui "qualche creatura (spesso un animale) precede il viaggiatore e mostra lui la strada"[36], oppure l'istituzione dell'eucaristia, da ritenersi probabilmente di successiva derivazione ellenistica; anche la presenza di un vassoio comune in tavola, invece che singoli piatti[37], è considerata da Bultmann un elemento non coerente con una cena di Pasqua ebraica ed egli ritiene che la descrizione data da Giovanni - che non considera questa una cena pasquale e che non menziona l'istituzione dell'eucaristia - faccia probabilmente riferimento a tradizioni più antiche rispetto ai sinottici. 117-119, 134, 619, «Simon Pietro gli dice: "Signore, dove vai?". Lo stesso Bultmann evidenzia, inoltre, il carattere leggendario della rivelazione del traditore da parte di Gesù durante tale cena, dopo le preoccupate richieste dei discepoli, sottolineando anche come stranamente nessuno dei presenti reagisca a queste sue parole. In occasione della purificazione del tempio, collocata da Giovanni all'inizio del ministero di Gesù (ma dai sinottici alla fine), il tempio di Gerusalemme viene detto "costruito in 46 anni". Inoltre gli evangelisti non indicano l'anno. Terminata la lavanda dei piedi, riportata dal solo Vangelo secondo Giovanni, Gesù riprese posto a tavola. Sull'uso di calendari "diversi" da parte dei Vangeli sinottici, rispetto a quello di Giovanni si veda il libro di Antonio Socci, S. Agostino commento vangelo di Gv omelia 117. Su un piano storico, dovremmo riconoscere che le 9 di mattina di Marco per la crocifissione sono molto meno probabili del fatto che Gesù fosse stato crocifisso nel primo pomeriggio. L'ipotesi di una durata pluriennale può essere confermata dal numero elevato di regioni e località menzionate nei vangeli durante il ministero di Gesù: è improbabile che tutto si sia svolto in un solo anno. L'ipotesi di Meier circa un'aggiunta posteriore dei passi Mc14,12 e Lc22,7 gli sembra artificiosa. È possibile restringere l'intervallo 26-36 sulla base delle informazioni evangeliche relative al ministero di Gesù. Si può scorgere l'accenno a due (distinte?) Marco stesso dà un'indicazione che Gesù non fu crocifisso così presto, in quanto alla sera Pilato si meravigliò che Gesù fosse già morto". La Domenica delle Palme, con la commemorazione dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme, segna l'inizio della Settimana Santa. [5] Ancora gli esegeti del "Nuovo Grande Commentario Biblico" sottolineano che la discrepanza tra le due cronologie, giovannea e sinottica, "suscita notevoli problemi" e ritengono che sia corretta solo quella riportata da Giovanni - ovvero che Gesù morì il giorno prima, quello della Preparazione, e non durante la Pasqua come indicato dai sinottici - anche "perché è difficile pensare che i sommi sacerdoti e gli scribi si siano comportati così come fecero, il primo giorno di Pasqua"[13]; di analogo parere sono lo storico John Dominic Crossan, tra i cofondatori del Jesus Seminar[14], e lo storico e teologo cristiano Rudolf Bultmann[Nota 7]. Altri studiosi hanno ipotizzato dissidi simili tra altri gruppi giudei che avrebbero portato a differenti celebrazioni della Pasqua: galilei (cronologia sinottica) / giudei (cronologia giovannea);[26] giudei della diaspora (cronologia sinottica) / giudei palestinesi (cronologia giovannea). 6 e 7, oppure tra 7,14 e 7,15. 1, Anchor Yale Bible, 2010, pp. Raymond E. Brown, The Death of the Messiah Vol. Essere con Gesù, non essere soli, non essere nelle tenebre ma nella luce, perché Gesù ha detto: "Chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita". Il segno dato ai due apostoli era abbastanza singolare, essendo infatti l'ufficio di attingere l'acqua riservato ordinariamente alle donne. Ultima Cena è il nome con il quale nella religione cristiana si indica solitamente la cena di Gesù con gli apostoli durante la Pasqua ebraica, precedente la sua morte. [senza fonte]. Sulla base delle indicazioni evangeliche sulla morte, seppure contraddittorie (14/15 Nisan), è possibile ipotizzare il giorno e l'anno della morte di Gesù corrispondente all'odierno universale calendario giuliano-gregoriano. 1, Anchor Yale Bible, 2010, pp. Alcuni[25] hanno ipotizzato che nell'anno della morte di Gesù vi fosse tra farisei e sadducei disaccordo circa l'inizio del mese di Nisan (evento secondo il calendario ebraico collegato alle fasi lunari) e dunque circa quale giorno dovesse essere il 15 Nisan (pasqua ebraica). La conversione data ebraica/data giuliana-gregoriana non è tuttavia immediata. In tale sera anche Gesù avrebbe tenuto l'ultima cena che, come testimoniato dai sinottici, era una cena pasquale. Sebbene Meier concordi con l'inizio del ministero nel 28 (p. 377), dati i molti interrogativi che Gv2,20 suscita lo studioso rifiuta di attribuirgli valore storico (p. 371). Il primo esempio di tale canone è un altorilievo raffigurante Zeus trovato nella città di Dura-Europos, risalente al 31 (l'anno è certo in quanto compare sull'iscrizione). Un'ipotesi[23][28] che ha suscitato allo stesso tempo notevoli consensi e critiche è che Gesù abbia seguito per la cena il calendario liturgico degli Esseni.