La salute viene valutata complessivamente secondo tre dimensioni: biologica, individuale e sociale, superando la concezione meramente medica e medicalizzante della disabilità. Il progetto inclusione si rivolgerà in particolar modo ai seguenti soggetti: 1. Dipartimento di Medicina clinica, sanità pubblica, scienze, Corso di Laurea in Psicobiologia del comportamento, Tesi in didattica e pedagogia per i bisogni educativi speciali, Chiara Tomassetti ( matricola 182990 ) prof.ssa MariaVittoria Isidori, Agli angeli del terremoto del 24 Agosto 2016, 1.1 Prospettiva normativa internazionale pag.4, 1.2 Verso l’inclusione scolastica nella legislazione italiana pag.9, FIGURE E STRUMENTI PER PROMUOVERE L’INCLUSIONE, 2.3 Il profilo del docente inclusivo pag.47, 2.4 La formazione degli insegnanti pag.51, 2.5 La valutazione dell’inclusività pag.53, 3.1 La Scuola dell’educazione inclusiva pag.57, 3.2 Individuazione degli alunni con BES pag.64, 3.4 Le misure dispensative e compensative pag.80, 3.5 Strategie didattiche inclusive pag.83, Nel presente lavoro si ripercorrono le tappe che la Scuola ha vissuto nel, percorso verso l’inclusione. normativa sull'inclusione ... Riflessioni sull'inclusione. dell’integrazione scolastica e sociale della persona con disabilità. Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità all’istruzione . In, “ 1. Questo complesso panorama interessa tutte le scuole, ed individua quelle che si potrebbero definire in generale come condizioni di svantaggio scolastico, o Bisogni Educativi Speciali ( Special Educational Needs secondo la definizione in uso in ambito internazionale). Queste presenze vengono ulteriormente rese critiche da atteggiamenti aggressivi-provocatori-turbolenti- iperattivi- stati d’animo di ansia- di euforia -di demotivazione- di felicità- di gratitudine- di noia che, sovrapponendosi e intrecciandosi con la realtà esistente, la rendono ancora più complessa. Invitiamo ed esortiamo tutti i governi a:  dare la priorità nelle politiche e nei bilanci al miglioramento dei, sistemi educativi al fine di poter accogliere tutti i bambini, indipendentemente. L’azione inclusiva, in Cometa, è sentita come compito di tutti gli operatori del sistema scolastico. Come dice Don Milani: “La scuola ha un problema i ragazzi che perde. San Cristoforo, tesi di laurea sull'inclusione sociale «Catania seconda in Sicilia in abbandono scolastico» ... e che arriva a 315 segnalazioni di inadempienza scolastica nel … Nella ricerca, oggetto di questo articolo, si presenta l’esperienza della scuola Oliver Twist come possibile modello di buone prassi inclusive e di come, proprio le differenze degli alunni si siano trasformate in risorsa e stiano sviluppando, via via, processi di cambiamento e di innovazione metodologico/didattiche e strutturali di qualità e di successo formativo per tutti. Attraverso l’analisi dell’esperienza in atto nella scuola Oliver Twist di Como, l’articolo evidenzia quali siano gli elementi distintivi di buone prassi inclusive che, muovendo dall’integrazione dei ragazzi disabili, portano al raggiungimento del successo formativo di tutti. PhD at Università di Bergamo in Human Capital Formation and Labour Relations, I got my degree at Università Cattolica in Pedagogy for disability and marginality; I am Case Manager (master at Università Cattolica). Nel secondo comma il Costituente pone l’accento sul fatto che non basta l’enunciazione di principio, ma occorre garantire a tutti le medesime opportunità (…rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona). considerato un caso a confine tra la disabilità e il disturbo specifico. Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità del 13 dicembre 2006,  ogni bambino ha caratteristiche, interessi, predisposizioni e necessità,  i sistemi educativi devono essere concepiti e i programmi devono essere, messi in pratica in modo da tenere conto di questa grande diversità di,  le persone che hanno bisogni educativi speciali devono poter accedere, alle normali scuole che devono integrarli in un sistema pedagogico centrato. È con il Regolamento dell’Autonomia scolastica, D.P.R. neuropsichiatria, in psicologia o materie affini, e uno esperto in pedagogia. 43 della legge 5 febbraio 1992, (Sarà facilitata, inoltre, la frequenza degli invalidi e mutilati civili alle. dalle differenze o difficoltà individuali;  adottare , come legge o politica, il principio dell’ educazione inclusiva, accogliendo tutti i bambini nelle scuole normali, a meno che non si oppongano,  mettere a punto progetti pilota e favorire scambi con i Paesi in cui,  stabilire meccanismi decentralizzati e di partecipazione per la, pianificazione, il controllo e la valutazione dei servizi creati a favore dei. Loescher Editore, 2013, 19 AA.VV., Dislessia e altri DSA a scuola Erickson 2013, Tale categoria riguarda gli studenti con disabilità fisica, psichica o, sensoriale ( per esempio non udenti, non vedenti, affetti da disturbi dello. causata da un funzionamento problematico per il soggetto in termini di danno. L’alunno “diverso” interroga ogni giorno e ogni giorno chiede qualità. Giacomo Cutrera, vice-presidente dell’AID_ Associazione Italiana Dislessia, usa una metafora efficace per spiegare l’imprescindibilità dell’uso di una didattica flessibile. La consiglio. Percorsi didattici di educazione psicomotoria ed espressiva, Firenze, Boso Editore, 2003, Bertagna G., Valutare tutti valutare ciascuno. La co-docente, come tale, ha sviluppato azioni di potenziamento sia nei confronti degli alunni che dei docenti. Ognuno secondo le sue capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni! In questa affermazione si ritrova il valore ideale della Mission di Cometa: “non perdere nessuno, perché tutti gli alunni sono educabili”. My aim, both in practice and research, is to create an inclusive and personalized approach in learning activities; to support students in gaining basic skills and in their placement. L’integrazione presuppone il fatto che l’alunno “diverso” guadagni qualcosa nel contesto dei “normali”, ma a sua volta anche i compagni abbiano qualcosa da ricevere. L’inserimento è un numero in più nel registro, presuppone una dinamica di questo tipo: L’inserimento si sostanzia nella coesistenza nello stesso luogo fisico, non pone interesse alla qualità degli scambi relazionali tra i soggetti compresenti. Una prospettiva pedagogica, Brescia, Editore La Scuola, 2004, Betto F., De Masi D, Non c’è progresso senza felicità, Milano, Rizzoli, 2004, De Anna L., Aspetti normativi dell’inserimento sociale degli handicappati in Italia e all’estero, Tempinuovi, Roma, 1983, De Anna L., Pedagogia Speciale, Roma, Carocci Editore, 2014, De Anna  L., Gaspari P., Mura A., L’insegnante specializzato, Milano, Franco Angeli, 2015, D’Alonzo L., Pedagogia speciale. L’integrazione scolastica della disabilità e l’intervento educativo, didattico e relazionale dei docenti è l’argomento della ricerca condotta durante il percorso del Dottorato di Ricerca e illustrato in questo lavoro di tesi. www.educationengland.org.uk/documents/warnock1978.html, 18 soddisfare le esigenze educative speciali e le decisioni prese in materia;  dedicare un impegno crescente sia alla messa a punto di strategie che, permettano di identificare rapidamente la necessità e di intervenire senza. trasformare la complessità delle differenze da problema a risorsa capace di indurre elementi di qualità nella scuola. Si può discutere sul valore di risorsa almeno su due piani quello strumentale e quello intrinseco. L’insegnante di sostegno non è più una figura separata, ma realmente titolare del lavoro educativo e didattico con tutti gli allievi. L’inclusione si dimostra essere una risorsa proprio perché obbliga-spinge verso un  cambiamento nel fare scuola. All’art.1 si legge :” al fine di favorire la crescita e la valorizzazione della, persona umana, nel rispetto dei ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e, dell’identità di ciascuno e delle scelte educative della famiglia (…).”14, Sarà poi la legge n.170 del 2010 ad esplicitare gli interventi didattici e, personalizzati , che dovranno essere realizzati anche attraverso la redazione di, un Piano Didattico Personalizzato e l’indicazione degli strumenti compensativi, e delle misure dispensative, per l’inclusione degli alunni con disturbi specifici, d’apprendimento al fine di , come si legge nell’art.2 : ” garantire il diritto, all’istruzione, favorire il successo scolastico(…) , ridurre i disagi relazionali, È poi con la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “ Strumenti, d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione, territoriale per l’inclusione scolastica” che viene delineata e precisata la, strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto. 3) Sperimentazione: metodologia, azioni sviluppate, risultati, prospettive future. Si tratta di un paradigma “assimilazionista”, fondato sull’adattamento del “diverso” ad un’organizzazione scolastica strutturata essenzialmente in funzione degli alunni “normali”, dove la progettazione per gli alunni “diversi” riveste ancora un ruolo residuale. un’inclusione scolastica dell’alunno con disabilità. TITOLO TESI LA PROMOZIONE DELL’INCLUSIONE NEI SISTEMI SCOLASTICI ATTRAVERSO L’INTERVENTO DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: L’ESPERIENZA DI EL SALVADOR Presentata da: Arianna Taddei Coordinatore Dottorato Relatore Prof.ssa Emma Beseghi Prof. Luigi Guerra Esame finale anno 2015 Appunti sull’inclusione. La cura della relazione affettiva con gli allievi da parte della co-docente ha favorito l’accrescimento di rapporti empatici e di fiducia in se stessi. “Se non imparo nel modo in cui tu insegni. Il termine fa riferimento ad un processo additivo, in base al quale si “aggiunge” un soggetto in più ad un gruppo, con il sottointeso intento di fare in modo che questi riesca in qualche modo ad adattarsi al “funzionamento” del resto del gruppo. 12 si parla di classi differenziali “possono essere costituite, classi differenziali per alunni disadattati scolastici. In essa si stabiliscono condizioni, strumenti e finalità per, l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità che deve avvenire, mediante l’istituzione di interventi individualizzati, la presenza di insegnanti, specializzati per le attività di sostegno, l’intervento del servizio socio, psicopedagogico e forme particolari di sostegno.10, All’art.2 per la scuola elementare si legge: “la scuola attua forme di, integrazione a favore degli alunni portatori di handicaps con la prestazione di, 10 Esempi sono la Svizzera e il Belgio5, 4 www.superando.it/files/docs/dichiarazionediSalamanca Si presenta inoltre l’orientamento attuale nella concezione della disabilità, legato ad un “modello sociale”, che interpreta la condizione del soggetto disabile come il prodotto fra il livello di funzionamento della persona e il contesto sociale di vita, così come definito dall’ICF (International Classification of Functioning). 22 Il funzionamento intellettivo limite viene. disabili) esisteva una variegata terminologia: “anormali, subnormali, irregolari, loro anormalità, potevano sì essere educati ed istruiti, ma in strutture, speciali e classi differenziali, in ambienti loro dedicati. Piano Annuale per l’Inclusività (C.M. Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Nel luglio 2011, allegate al D.M. L’inclusione come risorsa ha evidenziato la necessità di conoscere sempre meglio gli alunni. M. 27 dicembre 2012 n. 2563 22 novembre 2013 . Tesi di laurea sull'inclusione scolastica. Il soggetto “integrato” riceve dal gruppo e a sua volta dà qualcosa al gruppo stesso. scolastica E’ in questa fase che vengono illustrate ai genitori le opzioni offerte dalla scuola e viene presentata l’organizzazione scolastica con le prime indicazioni utili all’inizio della frequenza. sono state bandite del lessico e dalla pratica didattica. 275/99 che viene sancito il diritto per tutti al successo formativo, la Legge di Riforma n. 53/03 si spinge ancora oltre, sottolineando il diritto di tutti gli alunni alla personalizzazione dei percorsi di apprendimento. Con apposite norme, regolamentari, saranno disciplinate anche la scelta degli alunni da assegnare, a tali classi, le forme adeguate di assistenza , l’istituzione di corsi di, aggiornamento per gli insegnanti relativi, ed ogni altra iniziativa utile al, Della Commissione , che dovrà procedere al giudizio per il passaggio degli, alunni a tali classi, faranno parte due medici, di cui uno almeno competente in. Con decreto del Ministro per la pubblica istruzione, sentito il Consiglio, superiore, sono stabiliti per le classi differenziali, che possono avere un, calendario speciale, appositi programmi e orari di insegnamento.”7, Così come nella legge n. 444 del 1968 ordinamento della scuola materna, all’art. a. L’inclusione scolastica: percorso normativo. il lavoro in équipe come docenti che co-progettano, programmano insieme, documentano l’attività didattica e valutano con dei dispositivi condivisi . Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro: È ora di pubblicare la tesi E quindi ha indotto a cercare un nuovo strumento conoscitivo. Se la legge 118/71 si limitava esclusivamente al principio dell’inserimento, è con la legge 517/77 che si diede avvio all’attuazione del principio, dell’integrazione. Una didattica che accompagni gli studenti verso un uso consapevole dei È co-docente/figura di sistema come recita la Legge 107 del 2015 “La Buona Scuola” in quanto svolge, come docente specializzato, la funzione di facilitatore dei processi inclusivi. con tale Direttiva , rispetto a quanto era stato legiferato in precedenza. interessati a rendere reale l’inclusione scolastica. accesso all’istruzione post-secondaria generale, alla formazione professionale, all’istruzione per adulti e alla formazione continua lungo tutto l’arco della vita, senza discriminazioni e sulla base dell’uguaglianza con gli altri.”.3, In tale documento compare ancora il termine integrazione anche se , già in. Dichiarazione Universale dei diritti umani . La sfida dell'inclusione chiama tutti i protagonisti della vita scolastica (docenti, alunni, personale, genitori, personale dei servizi socio-sanitari) ad attivarsi in maniera sinergica in vista di una reale inclusione di tutti. Si afferma che non basta accogliere l’alunno, occorre integrarlo, farlo diventare protagonista. Anche questo, come l’aggettivo speciale, deve essere letto, Il concetto di bisogno può avere, infatti, connotazioni negative nella nostra. scolastica, in una prospettiva che mira a valorizzare le differenze individuali “combating discriminatory attitudes, creating welcoming communities, building an inclusive society and achieving education for all” (UNESCO, 1994)1. Facile l’equazione che porta a voler individuare un suo spazio fisico all’interno del contesto scolastico per poi affidare all’insegnante di sostegno e al contatto più o meno frequente con i compagni una condizione di “vivibilità” del diverso all’interno della scuola. Quindi non si tengono più lezioni frontali nelle quali si impartiscono nozioni da imparare, ma l’insegnamento si adatta agli stili cognitivi di ogni alunno; non si propongono più esercizi interminabili e uno studio mnemonico, ma le lezioni vengono esemplificate secondo una concretizzazione della didattica e non attraverso un’automatizzazione dei concetti. Solo con il superamento del concetto di medicalizzazione si arriverà pian, piano all’inserimento, all’integrazione fin poi all’inclusione sia dei disabili sia. 28 - Provvedimenti per la frequenza scolastica): • Ai mutilati e invalidi civili che non siano autosufficienti e che frequentino la scuola dell’oligo o i corsi di 1994) dove viene, affrontato il tema dei bisogni educativi speciali e dell’educazione inclusiva. Può, capitare , infatti, che tali alunni, pur essendo particolarmente dotati da un, punto di vista intellettivo, presentino difficoltà nello studio e possano andare. L’ICF correlando la condizione di salute con l’ambiente propone un metodo di misurazione della salute, delle capacità e delle difficoltà nella realizzazione di attività che permette di individuare gli ostacoli da rimuovere o gli interventi da effettuare perché l’individuo possa raggiungere il massimo della propria auto-realizzazione. Il rischio è rintrodurre il concetto di alunni “ speciali” che si distinguono, dagli altri perchè portatori di particolari svantaggi. 24 dedicato propriamente all’istruzione recita :“. Si prendono in considerazione non più solo i disabili o gli alunni che, presentano disturbi, disabilità e disturbi che sono innati e resistenti, all’intervento , ma anche tutti gli alunni con difficoltà le quali, a differenza dei, disturbi, non sono innate e sono modificabili con interventi mirati.23. 21, Ianes D., Bisogni Educativi Speciali e inclusione Erickson 2005, Secondo un’analisi etimologica del termine “speciale” a cui si può fare un, breve cenno per le conseguenze di natura pedagogica-didattica e di politica, scolastica che ne possono derivare possiamo dire che “ speciale “ è tutto ciò. La prima ( approccio unidirezionale) riguarda i paesi in cui le pratiche, educative e le prassi di attuazione tendono ad inserire quasi tutti gli alunni nel, sistema scolastico ordinario. L’inclusione delle differenze è il tema di vita scolastica che, ancora oggi, movimenta di più il mondo degli insegnanti. Se parliamo invece di “integrazione” facciamo riferimento ad una relazione biunivoca tra il soggetto integrato ed il gruppo integrante, ovvero sottolineiamo il valore di uno scambio. Essa è il punto di riferimento normativo. La storia dell’inclusione scolastica non può essere disgiunta dalla scuola italiana. Con la legge 118/1971 Nuove norme in favore dei mutilati e invalidi civili. L’art. La Direttiva 12/12 ridefinisce e completa il tradizionale approccio. accanto a bisogni educativi normali, e cioè quelli dello sviluppo di competenze, di appartenenza sociale, di identità e autonomia, di valorizzazione e di, autostima, di accettazione, hanno anche bisogni speciali, più complessi e, difficoltosi, talvolta patologici, generati da condizioni fisiche o da fattori, personali o ambientali che creano difficoltà di funzionamento educativo ed, In questa concezione di BES è centrale il concetto di funzionamento, educativo ed apprenditivo, che è il risultato globale delle reciproche influenze. D.L. i ragazzi soprattutto, nella parte tecnico professionale, hanno raggiunto l’eccellenza. Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “ Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni, Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” Mentre quello che si fa in Cometa, personalizzando gli interventi, è un Progettare perché  l’alunno è al centro, finalità, metodologie, strumenti e sussidi vengono scelti e orientati con  flessibilità, l’insegnante e l’alunno sono co-responsabili e co-apprendono insieme. Grazie un articolo molto interessante e ben spiegato! Si è introdotto, in forma sperimentale un modello di classificazione secondo l’International Classification Functioning (ICF) che propone una visione nuova del concetto di salute, intesa come globale benessere bio-psico-sociale della persona. Infatti, credere nel valore dell’inclusione delle differenze, ha portato ogni docente a riflettere a fondo sui processi di apprendimento di ogni alunno: “come l’altro apprende?”. Il riconoscimento della diversità come valore e delle differenze come risorsa, lancia una sfida al tradizionale ruolo del docente specializzato per il sostegno, che in questa realtà scolastica evolve nell’innovativa figura di co-docente, ampliando l’orizzonte inclusivo a un contesto competente di sostegno. In questo senso, la trasformazione della didattica e della metodologia al fine di assicurare il successo formativo di particolari “categorie” di alunni può diventare occasione di miglioramento generalizzato della qualità del fare scuola. Basti pensare a quanto accadeva nell’antichità dove la menomazione fisica, era considerata fattore discriminante nell’integrazione sociale e quindi motivo, di emarginazione; i bambini con malformazioni fisiche venivano eliminati con, Ripercorrendo le principali tappe del percorso verso l’inclusione si è, iniziata, nel primo capitolo, a fare una disamina delle varie norme che , sia a, livello internazionale, sia a livello italiano, hanno permesso di vedere con, occhio diverso il disabile, l’alunno con handicap, bisognoso di attenzioni, speciali. n. 8 del 6 marzo 2013 ha previsto che il Gruppo di lavoro per l’inclusività di ciascuna istituzione scolastica elabori un Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico. In ambito internazionale esistono molte convenzioni, dichiarazioni, asserzioni e decisioni sulla disabilità, l’integrazione e l’istruzione speciale che, orientano le politiche e le strategie socioculturali ed economiche dei vari Paesi. 34 (la scuola è aperta a tutti…) ha introdotto i principi di uguaglianza di opportunità educative per tutti, ma per lungo tempo questo ha significato, soltanto, percorsi scolastici separati, scuole speciali e classi differenziali (C.M. www.autonomia82.gov.it/scuola_secondaria, non poteva fruire degli stessi trattamenti degli alunni “normali”, ma era. In questo articolo verrà affrontato il tema dell’inclusione scolastica, chiave del successo formativo per tutti.L’odierna multiformità, con la quale le problematiche della diversità si manifestano nelle classi, impone alla scuola un cambiamento: il superamento di modelli didattici e organizzativi uniformi e lineari, destinati ad un … È chiaro che se si parte dall’evidente diversità di ogni allievo, la didattica tradizionale non può essere più utilizzata. Per preparare alla vita, Brescia, La Scuola, 2006, Dovigo F., Fare differenze, Trento, Erickson, 2007, Fiorin I., La scuola luogo di relazioni e apprendimenti significativi, in Canevaro A., L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, Erickson, Trento, 2008, Fiorin i., I curriculi nella scuola di base, Tecnodid-Zanichelli, Napoli, 2001, Gaspari  P., L’insegnante specializzato al bivio, Franco Angeli, Milano, 2015, Goleman D., Intelligenza sociale ed emotiva, Trento, Erickson, 2014, IANES D., Qualche spunto di riflessione su integrazione, inclusione, disabilità e Bisogni Educativi Speciali, “L’integrazione scolastica e sociale”, n. 8/5, 2009, Ianes D., L’evoluzione dell’insegnante di sostegno, Nuova Edizione, Trento, Erickson, 2015, Ianes D., Macchia V. , La didattica per i Bisogni Educativi Speciali, Gardolo, Erickson, 2008, Ianes D., Cramerotti S., Il piano educativo individualizzato. Anteprima 25 pagine / 126. La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri. In questo senso, ad esempio il tempo o il livello di formazione sono una risorsa strumentale. concetto del diritto di tutti i ragazzi all’apprendimento. sono DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA e DISCALCULIA. L’odierna multiformità, con la quale le problematiche della diversità si manifestano nelle classi, impone alla scuola un cambiamento: il superamento di modelli didattici e organizzativi uniformi e lineari, destinati ad un alunno medio astratto, in favore di approcci flessibili adeguati ai bisogni formativi speciali dei singoli alunni. In questo orizzonte di senso, il modello ICF permette la lettura dei bisogni educativi speciali degli alunni mantenendo un riferimento antropologico comune a tutti, capace di offrire una preziosa base inclusiva. tesina inclusione scolastica. “Gli Stati Parti devono mettere le persone con disabilità in condizioni di, acquisire le competenze pratiche e sociali necessarie in modo da facilitare la, 2 Il funzionamento dei CTS è definito con le azioni 4 e 5 del progetto, tra Questa presenza, talvolta scomoda, sempre impegnativa, è un valore strumentale in quanto favorisce il raggiungimento di importanti obiettivi: il successo formativo e il miglioramento del fare scuola quotidiano. Dal corpo docente alla squadra di classe. La conformazione che le classi presentano rispecchia la complessità sociale odierna e, rispetto al passato, risulta certamente più articolata e pluralistica. “Non è la più forte, ma solo la più facile ed allettante” (Cutrera). L‟inclusione scolastica e i “bisogni educativi speciali” p. 134 (“Special educational needs”) nella letteratura scuola che li accoglie, li educa, li forma e li fa entrare a far parte della comunità scolastica prima e sociale poi. Amorevolezza ed empatia, a volte, sono state l’unico modo per attivare condizioni e dinamiche di apprendimento altrimenti inceppate o congelate e di riaccendere la motivazione. La tappa fondamentale che segna il vero inizio dell’integrazione totale, degli alunni handicappati nella scuola ordinaria è legato, si può dire. Il professor Luigi D’Alonzo propone dei Passi Fondamentali in modo da sviluppare l’inclusione scolastica secondo le diverse esigenze personali degli alunni: Nella realtà osservata, vengono tradotti nella pratica quotidiana le azioni teorizzate del pedagogista. 43 L. 5 febbraio 1992, n.104. L’inclusione è un tema complesso che necessita di riflessione, applicazione e ricerca continue. Sono “beni”, anche estremamente immateriali, che fanno sentire immensamente ricchi. Se l’integrazione è uno stato, l’inclusione è un processo, una cornice entro cui tutte le condizioni possono essere valorizzate, rispettate e fornite di opportunità a scuola. De Anna L., pedagogia Speciale . È però importante dare il giusto peso al termine “speciale” per far sì che, 20 Il processo da lungo tempo avviato in Italia, finalizzato al miglioramento, dell’integrazione ed oggi ancor meglio all’inclusione scolastica degli alunni. Academia.edu is a platform for academics to share research papers. del 2012 si allarga l’insieme degli alunni che vengono presi in considerazione. La didattica necessariamente si trasforma in didattica personalizzata adattandosi ai bisogni di ciascuno. Tema sull'inclusione scolastica Tema svolto di italiano sull'integrazione scolastica o anche inclusione scolastica utile come tesina o tema educativo e scolastico. n. 8 del 6 marzo 2013) La C.M. una triste vicenda fatta di esclusione, di diritti negati, di segregazione. Non si tratta di una semplice variazione, ma di un rimando a scenari educativi molto diversi. facendo in modo che la diversità diventi una ricchezza piuttosto che un limite. Nella legge n.1859 del 1962 istituzione e ordinamento della scuola media, statale, all’art. il ruolo dinamico e progettuale del Dirigente Scolastico. Ma se, osservandolo meglio, si accorge che è una vite, allora si servirà dello strumento adatto: il cacciavite per farla entrare nel legno, e noterà subito che la vite funziona benissimo!” Le diversità hanno bisogno di strumenti opportuni e metodi flessibili. Più recente è la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del, 13 dicembre 2006 ( full inclusion) che l’Italia , con legge n.18 del 3 marzo, 2009 ( pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.61 del 14 marzo 2009) ha ratificato, Tale convenzione, all’art. Ianes propone questa visione complessiva, delle tre dimensioni dell’agire pedagogico e non solo, strettamente unite: l’integrazione, l’inclusione e la full inclusion. ostacolo al suo benessere, limitazione alla sua libertà e stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia ( biostrutturale, familiare, ambientale-, culturale) e che necessita di educazione speciale individualizzata”.21. Se dalla scatola l’insegnante estrae una vite e con un martello la conficca nel legno, penserà che il “chiodo” sia difettoso perché non entra nel legno. TRATTAZIONE ECCELLENTE, CHIARA ED ESAUSTIVA MI è STATA DI GRANDE AIUTO, Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Index for Inclusion e Universal Design for Learning come modelli inclusivi 3.2. E’ stata una scelta coraggiosa, da alcuni criticata perché arrischiata, che ha costretto la Esempi sono la. All’Incontro Salvatore Nocera, membro dell’Osservatorio sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità della F.I.S.H.

Nomi Diffusi Negli Anni '40, Uomo Scorpione è Il Silenzio, Lettera Ad Un Amico Che Sta Morendo, Mi Manca Un Ragazzo, In Un Giorno Qualunque Flauto, Software Gratis Ambo Secco, F24 Elide T98t, Quanti Giorni Mancano A Pasqua 2020, Importanza Pedagogica Dell'asilo Nido,