Tutti sentenziarono che era reo di morte. 1, Anchor Yale Bible, 2010, pp. Alcuni storici non considerano particolarmente significativa questa testimonianza in quanto Tacito scriveva nel 115 d.C. - dopo 85 anni dalla morte di Gesù, periodo in cui il cristianesimo aveva già iniziato a diffondersi e gli stessi vangeli erano già stati scritti - citando informazioni e credenze allora di pubblico dominio[15]. Tali esegeti rilevano come "non esistono testimonianze extrabibliche dell'usanza annuale di rilasciare un prigioniero in occasione della Pasqua. 2, Anchor Yale Bible, 2010. Vi è, ad esempio, discordanza tra i vangeli se il Sinedrio si sia riunito due volte - una di notte e una al mattino[120], come sostengono Marco e Matteo - oppure solo una al mattino[121], come riporta invece Luca, con resoconto identico a quello degli altri due sinottici per la prima riunione notturna; notano gli esegeti del "Nuovo Grande Commentario Biblico"[122] che Luca "differisce notevolmente" e "in luogo della sequenza di Marco: arresto, processo notturno, scherni, rinnegamento, Luca ha la seguente: arresto, rinnegamento, scherni e processo mattutino" in cui "non ci sono falsi testimoni; non si parla dell'accusa che Gesù dichiarava di distruggere il Tempio; il processo è condotto dall'intera assemblea o Sinedrio mentre in Marco il solo sommo sacerdote funge da portavoce". Tuttavia, viene obbiettato, la Mishnah risale a circa il 200 d.C. quando era già da tempo scomparsa l'influenza e la stessa classe dei Sadducei ed è stata redatta in ambienti farisaici; molti ritengono che questi divieti non possano essere applicati al processo di Gesù, di due secoli precedenti e gestito dalle autorità sadducee[31]. Il solo Luca, inoltre, presenta, dopo il primo interrogatorio, il rinvio di Gesù a Erode Antipa, ma anche tale episodio secondo alcuni esegeti non sarebbe storico e Raymond Brown[157] ritiene che "tale scena in Luca23 è difficilmente un resoconto storico diretto ma questo materiale [materiale pre-Lucano riguardante Erode Antipa] non è necessariamente storico, e la sua assenza in Marco, Matteo e Giovanni mostra che un forte dubbio rimane". Questa tesi deve essere rigettata per tre motivi: primo, Luca nel narrare il processo mattutino non dà indicazioni di una precedente sessione notturna e non lascia neppure lo spazio per effettuarne una; secondo, i contenuti della sessione mattutina di Luca sono del tutto simili alla maggior parte di quelli della sessione notturna di Marco, ma non a cosa Marco riporta per il mattino; e terzo, Marco non descrive una sessione mattutina ma semplicemente la fine della sola sessione che ebbe luogo la notte". Raymond Brown[175] sottolinea, inoltre, che in merito al "tentativo di Pilato di evitare la responsabilità di emettere una sentenza su un uomo innocente, il rituale di lavarsi le mani di Deuteronomio 21 era efficace solo se gli anziani che lo facevano non avevano parte nell'omicidio, sia commettendolo, sia conoscendo chi l'aveva commesso. e questa canzone Non abbiamo a che fare in nessun vangelo con un resoconto di testimoni di cosa accadde (specialmente in Giovanni, dove Gesù è dentro il pretorio lontano dagli occhi pubblici o anche dagli occhi di un discepolo che potrebbe aver ricordato). La flagellazione romana era estremamente dura: il condannato, nudo, era legato ad una colonna e veniva colpito con un flagello (frusta) di lacci di cuoio aventi in punta schegge d'ossa, piombi e pungiglioni; questo provocava profonde lacerazioni e fratture che a volte uccidevano il condannato stesso. Matteo, che segue in questo il Vangelo di Marco, riferisce le procedure in maniera più ampia con una prima fase, in casa del sommo sacerdote Caifa la sera (Mt26,57-68;Mc14,53-65) (prima del rinnegamento) e il verdetto emesso la mattina seguente, il luogo non è specificato ma è possibile supporre che sia lo stesso[26]. Cfr anche, tra gli altri: Raymond E. Brown. e questa canzone Matteo rende più scorrevole la situazione inserendo le parole «essendo stato Gesù flagellato» prima delle parole «lo consegnò loro perché fosse crocifisso»"[169]. Per loro la condanna dell'innocente Gesù aveva un lato negativo, la scelta del male. Il solo Luca riporta esplicitamente le accuse che le autorità ebraiche mossero contro Gesù a Pilato, accuse tutte di ordine prettamente politico: sobillava il popolo, impediva di dare i tributi a Cesare (titolo generico per l'imperatore romano), affermava di essere il Cristo-Messia re (23,2-5). LA RE ma non posso fare a meno del vino A fronte della pressione della folla che stava degenerando in un tumulto (Mt27,24) Pilato acconsentì alla loro richiesta di far crocifiggere Gesù e fece il gesto divenuto poi proverbiale di lavarsi le mani. Tuttavia dal punto di vista della religiosità ebraica, assumendo come valida la confessione di Gesù equiparatosi a Dio, malgrado i vari elementi illegali il processo emise la sentenza appropriata: morte per bestemmia (Lv24,15-16), da eseguirsi tramite lapidazione. Spesso molta immaginazione è stata usata per tali armonizzazioni [...] Siccome i singoli vangeli non incoraggiano a compiere tali armonizzazioni, è meglio considerare separatamente i tre adattamenti che ci arrivano da Marco/Matteo, Luca e Giovanni. Il testo, da alcuni non ritenuto riferibile a Gesù Cristo, riporta tuttavia una traccia dell'avversione dei maggiorenti di Israele al "Rabbi" anticonformista; costoro ritengono dubbia l'identificazione con il Gesù dei vangeli, in quanto Yeshu[Nota 1] fu lapidato e poi appeso ad un palo o ad un albero[Nota 2] e, inoltre, il brano riporta come questo predicatore avesse solo 5 discepoli - Matthai, Nakai, Nezer, Buni e Todah - i cui nomi peraltro non coincidono con i Dodici; la testimonianza è di periodo tardo, almeno del IV secolo, riportando un insegnamento del rabbi Abbaye, che visse a quel tempo [21][22]. Anche in merito all'ora in cui Gesù venne crocifisso, il Vangelo di Giovanni si discosta dal sinottico Marco: infatti secondo il Vangelo di Marco[43] la crocifissione fu alle 9 di mattina, mentre invece, secondo quello di Giovanni[44], avvenne successivamente al mezzogiorno[Nota 5], ovvero oltre tre ore dopo[Nota 6]. John P. Meier, A Marginal Jew. perché spesso preferisco immaginare Il resoconto evangelico del processo di fronte ai sommi sacerdoti e al Sinedrio presenta notevoli problemi storici e il teologo John Dominic Crossan[118], tra i cofondatori del Jesus Seminar - concordemente al teologo cristiano Rudolf Bultmann[119] - ritiene che "la tradizione trasmessa non è il nucleo di una memoria ricordata di cosa è accaduto a Gesù durante il processo ma il nucleo di profezie che rimpiazzano l'assenza di ricordi". Bart D. Ehrman, Gesù è davvero esistito? Le testimonianze non bibliche, The Trial of Jesus: A Study in the Gospel and Jewish Historiography from 1770 to the Present Day, The Trial and Crucifixion of Jesus: Texts and Commentary, Processo e morte di Gesù. Ad ogni decina della Corona si può aggiungere un'invocazione. La tradizione indica come cella di detenzione una grotta scoperta nel 1888 nel sito della chiesa di San Pietro in Gallicantu. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 21 nov 2020 alle 13:12. Musste Jesus für uns sterben? L'uso dell'abluzione per rimuovere la colpa grave di un omicidio, per quanto sia attestato nella letteratura classica greca - e si può, quindi, osservare come "Matteo si esprime con un linguaggio comprensibile per i lettori «giudeo-cristiani» che sapevano del rituale"[172] - secondo alcun esegeti non apparirebbe storicamente plausibile in riferimento a Pilato. RE SIm FA#m. "Tu lo dici" (Mt27,11-14;Mc15,2-5;Lc23,2-5;Gv18,28-38). Tale frase "com'è noto [...] non è storica: proietta all'indietro le polemiche tra i Giudei e i seguaci di Gesù della fine del I secolo"[Nota 20] e gli esegeti del "Nuovo Grande Commentario Biblico"[97] evidenziano in merito come "l'amaro, sgradevole carattere di questo versetto può essere solo capito come risultato della polemica contemporanea e alla luce della prospettiva storica di Matteo". Analogamente all'episodio della flagellazione di Gesù, anche lo scherno di cui sarebbe stato vittima da parte dei soldati secondo alcuni esegeti non risulterebbe storicamente coerente tra i vari resoconti evangelici, ma viene riarrangiato dagli evangelisti in base alle proprie necessità redazionali e teologiche. SIm Sottolinea ancora Raymond Brown[160] - essendo "questo versetto ("Ma egli doveva rilasciare loro qualcuno in occasione della festa", Lc23,17) omesso dai manoscritti più autorevoli"[161] del Vangelo di Luca - come anche "già all'inizio del terzo secolo Origene tradì sorpresa in merito a questa usanza. Intervista con Laura Boella Jennifer Nedelsky, Tom Malleson » Part-time per tutti: un manifesto Giovanna Caltagirone » Della resurrezione dei corpi mediante la parola Christine Boehl » La questione delle … 1 A Te (Safari (2008)) – Jovanotti 2 Meraviglioso (San Siro Live (2008)) – Negramaro 3 Non Ti Scordar Mai Di Me (X-Factor 2008) – Giusy Ferreri 4 Il Regalo Più Grande (Alla Mia Età) (2008) – Tiziano Ferro 5 Domani 21 04 2009 … La sede dell'incontro fu verosimilmente il palazzo nobiliare nel quale dimorava anche Caifa, suo genero[65]. Il Vangelo di Matteo è quello che descrive, in crescendo, [53]le controversie con i capi ufficiali della nazione, dopo il suo ingresso "trionfale" a Gerusalemme e la cacciata dei mercanti dal Tempio, definendoli "capi dei sacerdoti", "anziani del popolo", scribi, farisei, sadducei ed erodiani[52]. SIm7 Secondo, infatti, alcuni studiosi - come Raymond Brown, Bibbia TOB, "Nuovo Grande Commentario Biblico" - le versioni degli evangelisti furono: [in Luca] "anche se Pilato menziona la fustigatio, un castigo non troppo grave, Luca non dice mai che Gesù venne percosso o flagellato. RE SIm Al contrario dei sinottici, inoltre, per il Vangelo secondo Giovanni[126] la riunione sinedrile avvenne invece molti giorni prima - quando Gesù non si trovava ancora a Gerusalemme - e l'evangelista non cita, infatti, alcuna altra riunione il giorno del processo davanti a Pilato. Il tribunale ebraico gli contestò un'accusa teologica, la bestemmia, per essersi equiparato a Dio; alcuni storici dissentono sostenendo che in base alle leggi giudaiche non vi sarebbe stata alcuna bestemmia. (Rudolf Bultmann, Qualche copista, nei primi secoli, avrebbe tentato di correggere l'incongruenza nel passo del, Anche gli esegeti del "Nuovo Grande Commentario Biblico" evidenziano che "la cronologia di Marco è in conflitto con quella di Gv19,14, secondo la quale Gesù venne condannato «circa all'ora sesta» (mezzogiorno)" e quindi venne crocifisso solo dopo tale condanna e la successiva, Per questa accusa di Gesù nel linguaggio corrente il termine "fariseo" è sinonimo di "ipocrita" (vedi. La decisione della condanna a morte di Gesù fu presa già prima dell'arresto dalle autorità religiose e ne fu chiesta l'attuazione a Pilato. LA RE SIm FA#m Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e i Romani verranno e ci distruggeranno come città e come nazione». E vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo»" - come "l'accusa di bestemmia viene usata in modo poco preciso, perché secondo Lv24,10-23 la bestemmia implicava il nome divino e veniva punita con la lapidazione" e in tale espressione - citata nelle profezie del Libro di Daniele - gli evangelisti, che scrissero in greco e al di fuori della Palestina, proiettarono, la loro visione cristiana di quella che poteva essere una bestemmia in ambiente giudaico[139]. E assumendo la cronologia sinottica (morte il giorno di Pasqua) si aggiunge l'irregolarità del processo tenuto in un giorno festivo. In merito all'affermazione di Gesù di essere Messia e "Figlio di Dio", questo non costituisce un reato punibile con la morte e anche gli studiosi della École biblique et archéologique française (i curatori della Bibbia di Gerusalemme)[136] rilevano infatti - concordemente a Raymond Brown[137], il quale sostiene che, in merito a tale possibilità, "deve essere risposto negativamente" - che "secondo Luca, il Sinedrio avrebbe condannato Gesù a morte per avere bestemmiato dicendosi «Figlio di Dio» (Lc22,70; cf. "Pretorio". La narrazione del processo di Gesù è descritta nei quattro vangeli canonici (Matteo 26,57-27,26[1]; Marco 14,53-15,15[2]; Luca 22,54-23,25[3] e Giovanni 18,12-19,16[4]). FA#m Osserva ancora Raymond Brown[170] che la versione storicamente più verosimile appare essere quella di Marco/Matteo: "Marco/Matteo hanno il più plausibile momento per la flagellazione, ovvero alla fine del processo Romano e dopo che Gesù è stato sentenziato, così che la flagellazione è parte della pena per la crocifissione". LA RE SIm7 Un punto di vista ebraico (edizione orig. (Presso il sommo sacerdote e tutto il Sinedrio) il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?». 2513, 2546. Bart D. Ehrman, Gesù è davvero esistito? Il Nuovo Testamento sottolinea anche il fatto che Pilato, dopo che Gesù venne consegnato a lui, appurato che si trattava di "problemi religiosi" voleva che il condannato venisse giudicato dagli ebrei e che essi lasciarono a lui la sentenza poiché per loro non era possibile mettere a morte qualcuno sotto l'autorità romana (Giovanni 18, 31). La tradizione cristiana antica colloca il palazzo all'interno delle mura di Gerusalemme, nell'angolo sud-occidentale della città, poche decine di metri a nord dal luogo del cenacolo. Erode Antipa risiedeva abitualmente a Tiberiade, capitale del suo effimero regno, ma come Pilato si trovava a Gerusalemme in occasione della Pasqua. Non Mi Avete Fatto Niente è un brano cantato da Ermal Meta assieme a Fabrizio Moro, presentato al Festival Di Sanremo 2... Portami Via è un brano scritto e interpretato da Fabrizio Moro contenuto nell'album Pace pubblicato il 10 marzo 2017. Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Come evidenziano gli esegeti del "Nuovo Grande Commentario Biblico" (Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy. John Dominic Crossan, Who killed Jesus?, HarperOne, 1995, pp. Questa ricerca di neutralità è in Mt27,19 rafforzata dall'intervento della moglie. In esso noi stiamo udendo come i Cristiani del tardo terzo del I secolo pensavano che gli avversari Ebrei avrebbero giudicato Gesù essere blasfemo. SERIE A 2020-2021 GIORNATA N. 20 Venerdì 29 gennaio 2021 Torino - Fiorentina 1-1 (67' Ribery F, 88' Belotti T) Sabato 30 gennaio 2021 Bologna - Milan 1-2 (26' Rebic M, 55' Kessie rig. Raymond Brown[162] ritiene che, presupponendone una qualche storicità, "il substrato storico dell'episodio di Barabba può essere stato relativamente semplice. [Inoltre] qualcosa come la consuetudine di concedere in occasione della Pasqua un'amnistia generalizzata - liberazione di qualsiasi prigioniero venisse richiesta per acclamazione dalla folla - è contraria ad ogni saggezza amministrativa"[Nota 31]. Lo storico e teologo John Dominic Crossan[152], tra i cofondatori del Jesus Seminar, sottolinea come "decisamente la più significativa invenzione giovannea è il magistralmente bilanciato scenario nel quale Pilato corre avanti e indietro tra Gesù all'interno e le autorità ebraiche all'esterno durante il molto, molto più lungo [rispetto ai Sinottici] processo Romano" e "l'intera passione giovannea manca di verosimiglianza storica perché mostra Gesù in totale controllo durante l'arresto, il processo, la crocifissione e anche la sepoltura. Una lettera scritta al figlio dal filosofo stoico Mara Bar Serapion, la cui compilazione è stata ascritta al periodo delle disfatte giudaiche del 70 o del 135 d.C. riporta l'esortazione alla pratica della saggezza e della virtù citando tre esempi di condanne deprecabili di uomini giusti quali Socrate, Pitagora e "il saggio re degli ebrei" identificabile con Gesù[16]. La la la la la la la Questo però non costituisce un reato punibile con la morte:[74] gli Ebrei aspettavano (e aspettano) un messia umano, "Figlio di Dio". SOL Posso fare a meno di un motore Per quanto riguarda le altre fonti, in genere vangeli apocrifi, esse sono di massima considerate inattendibili[23]; fanno eccezione il Vangelo di Pietro e il Vangelo di Nicodemo redatti in origine tra la fine del I secolo e l'inizio del secondo[24]che alcuni considerano utili per alcune deduzioni; il primo in particolare attribuisce la colpa della condanna interamente ai Giudei[25]. Nella cultura ellenistico-romana era un'espressione usata per designare personaggi dotati di particolari poteri e assimilabili alla divinità, mentre invece in ambiente giudaico indicava esseri solo umani come sacerdoti, re o messia. Ma che dire che fare In merito alla storicità del processo di fronte alla giustizia romana, analogamente a quello ebraico, Raymond Brown[142] rileva come "il tipo di narrazione che i vangeli presentano non è né un rapporto legale sul processo e neppure una sintesi di un testimone" e "il processo Romano di Gesù è trattato differentemente in ogni vangelo. Interpretazioni della morte di Gesù (titolo orig. La motivazione del rinvio non viene esplicitata dal testo: il parere di alcuni è che Pilato, convinto della sua innocenza, cercasse una conferma in tal senso anche dal re della Galilea, di cui Gesù era suddito, da contrapporre alle accuse delle autorità giudaiche[86]. Raymond E. Brown, The Death of the Messiah Vol. I quattro vangeli canonici sono le uniche fonti storiche[9] che descrivano da punti di vista diversi gli avvenimenti del processo di Gesù. I protagonisti (Gesù, Pilato, "sommi sacerdoti", popolo) sembrano riuniti nel medesimo luogo. RE SOL LA SOL LA RE Dalle scene del processo possiamo concludere che (negli occhi dei Cristiani) gli avversari Ebrei pensavano blasfeme le esaltazioni di Gesù come messia, il figlio di Dio. Altri studiosi cristiani osservano, invece, il peso che ebbe tale frase matteana e il teologo John Dominic Crossan[99], tra i cofondatori del Jesus Seminar, sottolinea che "questa reiterata giustapposizione tra gli ebrei che domandano la crocifissione di Gesù e le dichiarazioni romane sull'innocenza di Gesù stesso non è profezia e neanche è storia. SIm Precisa Raymond Brown che alcuni tentativi di "armonizzazione tra i vangeli sono stati tentati, come ritenere che Erode rimandò Gesù [da Pilato] vestito con abiti regali, e questo diede ai soldati romani l'idea di schernirlo. È stato trattato come se fosse una auto maledizione con la quale la gente ebraica attirò su sè stessa il sangue di Gesù per tutti i tempi successivi [...] Questa è una di quelle frasi che sono state responsabili per oceani di sangue umano e un incessante flusso di miseria e desolazione". Anche il ritratto di Pilato non è coerente" e "questi sono racconti popolari, non documentazioni legali". Salve a tutti, Vendo una RTX 3070 della Gigabyte, esattamente la gaming OC. di Giurisprudenza; Università di Urbino Carlo Bo, Domandò se l'uomo fosse galileo e, venuto a sapere che ricadeva sotto la 'potestas' di Erode, lo fece tradurre presso Erode (Luca 23,6-7): l'invio al tetrarca di Galilea e Perea, Nuova sinossi dei quattro vangeli, greco - italiano, Gesù di Nazareth. Per te che sei l'infinito tra i miei desideri Adriana Destro e Mauro Pesce, La morte di Gesù, Rizzoli, 2014. che sei l'infinito tra i miei desideri Anche nel Vangelo secondo Luca - in merito al verso di Luca Lc23,25: "Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà" - gli studiosi dell'interconfessionale "Parola del Signore Commentata"[104] rilevano che "in modo ancora più forte di Matteo, Luca giudica i Romani liberi dalla «colpa» della morte di Gesù. La carica di Sommo sacerdote, che all'epoca della dinastia asmonea era accomunata a quella di re, era stata separata riportandola teoricamente alla prassi precedente; in realtà i romani, che intervenivano direttamente nella scelta del candidato, avevano di mira la sua influenza negli affari politico-religiosi della nazione. L'identificazione del palazzo di Caifa con l'attuale chiesa del Gallicantu non trova consenso dalla maggior parte degli studiosi[66]. Accetto PayPal o Bonifico. SOL LA Quinto lavoro in studio per il cantautore romano, il disco anche se ha un risultato di vendite inferiore ai precedenti, entra in classifica per ben quindici settimane. In un primo momento non viene esplicitamente riportata dai vangeli la principale accusa che ne causò la condanna a morte da parte del Sinedrio, la "bestemmia" di essersi equiparato a Dio: questa motivazione, di ordine prettamente religioso, non poteva interessare al governatore romano. Solitamente il governatore risiedeva a Cesarea marittima, capitale della provincia di Giudea, ma in occasione delle feste poteva recarsi a Gerusalemme per controllare meglio eventuali tumulti. che gira e rigira la dedico a te Vangelo secondo Marco - 1. Pur essendo la. Il contenuto delle accuse non è definito, eccetto quella di aver dichiarato di distruggere il tempio e ricostruirlo in tre giorni (vedi Gv2,19-22, dove però l'evangelista modifica il logion con "distruggete" adattandolo alla passione): i tre sinottici non riportano l'episodio ma solo l'accusa, mentre Giovanni riporta l'episodio ma non l'accusa durante il processo. Ma gli Evangelisti che descrivono questo scherno Romano (Marco/Matteo, Giovanni) non mostrano alcuna consapevolezza della storia Lucana su Erode". Molti studiosi evidenziano - come meglio precisato nei sottostanti paragrafi della presente sezione - come tali narrazioni non sarebbero storicamente conciliabili e attendibili, rappresentando queste la personale interpretazione teologica di ogni evangelista su precedenti materiali della tradizione cristiana. Secondo Meier è corretta la cronologia ricavata dalla narrazione giovannea[Nota 3]. Cfr, tra gli altri: Raymond E. Brown, The Death of the Messiah Vol. quando io io non posso fare a meno di te Robinson ritiene la narrazione giovannea la più coerente dal punto di vista storico oltre ché teologico. 2 Come sta scritto nel profeta Isaia: Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. preferisco comunicare Gli evangelisti, precisa Raymond Brown[106], si basarono su materiale precedente, che "riarrangiarono per inserirlo secondo i propri intenti teologici [e tale materiale] nella maggior parte dei casi sarà più vicino alla storia rispetto agli arrangiamenti fatti nei vangeli"[Nota 25]; quindi, in merito alle scene processuali di fronte alle autorità ebraiche e a quella romana, "sicuramente entrambe non sono storiche così come descritte, qualunque tradizione sottostante è stata pesantemente rimodellata"[107]. Bart Ehrman, Prima dei vangeli, Carocci Editore, 2017, pp. Or egli non disse questo di suo; ma, siccome era sommo sacerdote in quell'anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire in uno i figli di Dio dispersi. La maggioranza degli studiosi ritiene che il testo, noto come Testimonium Flavianum, sia un'interpolazione successiva operata da copisti cristiani che non viene citata da alcun padre della Chiesa fino ad Eusebio di Cesarea nel IV secolo. La crocifissione non era ammessa dalla Torah, mentre invece lo era appendere il condannato ad un albero, come ricordato anche in, J.A.T. Il resoconto giovanneo del processo di fronte a Pilato, solleva comunque delle perplessità tra gli storici, non essendo verosimile che la massima autorità giudiziaria in Giudea e prefetto romano Ponzio Pilato abbia acconsentito - per non urtare la sensibilità religiosa dei giudei, come riportato appunto da Giovanni[84] - a condurre il processo facendo da portavoce tra i suoi sudditi Ebrei, che erano rimasti fuori dal pretorio per non contaminarsi in vista della Pasqua, e l'accusato Gesù, uscendo ed entrando dal pretorio stesso almeno 6 volte; questo, a maggior ragione, conoscendo la crudeltà e la fermezza da sempre dimostrate da Pilato nei confronti degli Ebrei stessi.[85]. Bibbia TOB, Nuovo Testamento Vol.3, Elle Di Ci Leumann, 1976, p. 279. Secondo, infatti, Raymond Brown[171] "c'è un forte disaccordo tra Marco/Matteo e Giovanni su quando durante il processo Romano lo scherno di Gesù ebbe luogo. Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». SOL Non vi fu alcun processo di fronte al Sinedrio, né formale né informale (resoconto giovanneo). Precisa ancora Raymond Brown come tale materiale pre-evangelico si riferisce al "periodo precedente a quello in cui furono scritti i vangeli, principalmente il periodo tra il 30 e il 60 quando oralmente (e probabilmente per iscritto) si formarono le tradizioni che furono rimodellate e incorporate (con aggiunte) dagli evangelisti negli anni tra il 60 e il 100". RE SIm FA#m (originale: Can We Trust the New Testament?, 1977), La croce di Cristo (titolo originale The Cross of Christ), The Trial and Death of Jesus: Essays on the Passion Narrative in Mark, Recent Bibliography on the Trials of Jesus, École biblique et archéologique française, Mc15,15-16; Mt27,26-27; Lc23,16-26; Gv19,1-17, Mt5,20;9,13;12,7;12,39;15,3;15,14;23,13-35, Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Processo_di_Gesù&oldid=116812434, Voci con modulo citazione e parametro coautore, Errori del modulo citazione - citazioni che usano parametri non supportati, Errori del modulo citazione - pagine con data di accesso senza URL, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, Seconda riunione del Sinedrio (al mattino), Prima ed unica riunione del Sinedrio (al mattino), interrogatorio, Gesù si dichiara Figlio di Dio, condanna, Pilato lo trova innocente, annuncia di voler castigare severamente (flagellazione) Gesù e poi rilasciarlo, la folla invoca la crocifissione, Pilato ribadisce la non colpevolezza, liberazione di, Maltrattamenti e coronazione di spine da parte della, Maltrattamenti e coronazione di spine da parte dei soldati (romani), (La sera nel palazzo di Caifa di fronte al Sinedrio). Non è pensabile che Gesù sia stato sottoposto a due flagellazioni - una prima della fine del processo e l'altra dopo - e sia riuscito a sopravvivere ad entrambe[Nota 18] ma nessun vangelo parla di una doppia flagellazione. Mt26,64-66; Mc14,62-64). Un'inchiesta storica, Mondadori, 2013, pp. Egli va verso la croce in pieno dominio della situazione"[164] e "nonostante l'omissione di Luca del castigo inferto a Gesù, forse per sua preferenza di non far sottostare Gesù a una tale violenza fisica, la tradizione conteneva riferimento a una flagellazione di Gesù che Marco/Matteo e Giovanni usarono in modi differenti"[165], inoltre in Luca "questa pena non è legata alla sentenza capitale, a differenza di Mt27,26 e Mc15,15 (che impiegano il termine tecnico flagellare)"[166]; [in Giovanni]: "nell'arrangiamento altamente teologico del processo Romano in 7 episodi di Giovanni la flagellazione è parte di un episodio in metà [e] la sequenza in Giovanni19,1-5 implica che la flagellazione fu fatta dentro il pretorio, la sequenza in Marco15,15-16; Matteo27,26-27 implica che la flagellazione fu fatta fuori dal pretorio"[167] e teologicamente Giovanni "considera senza dubbio gli eventi in un altro modo e suggerisce che si veda in Gesù l'uomo vero che, con questa stessa umiliazione, inaugura la regalità messianica"[168]; infine, "solo Marco/Matteo menzionano che Gesù fu flagellato alla fine del suo processo. La condanna capitale fu emessa da Pilato ed eseguita mediante crocifissione[8]. È con tutta probabilità questo il motivo del pre-interrogatorio del "potente" Anna[65]. Aggiunge tale teologo che "siccome il Cristianesimo alla fine ottenne il supporto politico e militare dell'Impero Romano, esso fu in grado di promuovere le sue idee e anche perseguitare i suoi opponenti in un modo non consentito al Giudaismo" e "una volta che è l'Impero Romano divenne Cristiano, tutti gli altri furono in pericolo, Ebrei naturalmente ma anche pagani e anche Cristiani dissidenti".

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