7-8). Ripetila a poche strofe alla volta (tipo 5 o 4) e poi ripetila interamente. In questa composizione prevalgono suoni aperti e parole piene, Usa il linguaggio della tradizione lirica italiana: quello di. La poesia è stata frutto di numerose rielaborazioni da parte del poeta, segno che non si trattava di uno sfogo lirico, ma di una precisa ricerca intellettuale che si è protratta nel tempo. Il suo cuore rivendica la virtù, la bellezza, l’amore , la poesia alla quale attribuisce la funzione di consolare il nostro animo e di accenderne gli entusiasmi e le passioni, per questo il pessimismo leopardiano non è da intendersi del tutto negativo. 1-8; vv. Nel secondo momento, il vento muove le foglie degli alberi, e sembra, per il poeta, quasi che il silenzio stesso abbia una voce propria («io quello / Infinito silenzio a questa voce / Vo comparando», vv. Try. 8-15), pur distinti, sono un unico fluire. 4 Answers. Certo, si può analizzare la poesia “l’infinito” dal punto di vista delle figure retoriche e stilistiche presenti e studiate, come abitualmente si fa: si tratta di un componimento di 15 endecasillabi sciolti, che si riallaccia alla tradizione poetica classica ma senza il vincolo della rima (gli endecasillabi sono “sciolti”, appunto). Nella poesia L'Infinito il poeta descrive il colle solitario che la tradizione fa coincidere con il monte Tabor, nei pressi di Recanati, il quale gli fu sempre caro perché in grado di suscitare in lui profonde emozioni. Tu a cosa arrivi quando senti di dover parlare? L’uomo è limitato ma, per sua natura, guarda all’immensità. La poesia L'infinito fu scritta a Recanati nel 1819 e pubblicata per la prima volta nel 1825, insieme ad altri cinque componimenti che insieme formano il gruppo dei Piccoli Idilli.. L'infinito: commento. Rappresenta uno dei momenti più alti della poesia leopardiana. Siamo arrivati sulla Luna e, se potessimo, vorremmo toccare ogni sponda dell’Universo. La cosa interessante è che i due “Infiniti” che incontriamo nella poesia si fondono sì insieme, ma sempre partendo da oggetti materiali: la siepe e il vento, ad esempio. Prime Cart. Fryderyk Chopin e Giacomo Leopardi: due grandi Il Così il paesaggio davanti a noi, che non riusciremo mai a dominare completamente perché questo è impossibile, proprio a causa della nostra limitatezza. 4-5; vv. Infinito spaziale («interminati spazi»), infinito temporale («e mi sovvien l’eterno») si fondono insieme, ma sempre partendo da un dato oggettivo e fisico: la siepe nel primo caso; il vento nel secondo. Antonio Ruggiero, scrittore e poeta, spiega cosa rappresenta per lui la poesia e cosa voglia dire oggi e da sempre fare poesia. quali quelli che si riferiscono all'infinito? Dire che cosa possa suscitare una poesia così nota come l infinito risulterebbe difficile da esplicare anche ad un critico come Timpanaro. Molto spesso la gente si chiede: “Che cos’è la poesia?”.Beh, la poesia, dal punto di vista tecnico, è un genere letterario in versi caratterizzato da un piano denotativo e da uno connotativo ma dal punto di vista emotivo nessuno riesce a dare una risposta concreta, universale e valida per tutti. Poesie scelte: GIACOMO LEOPARDI, L'infinito, 28 Maggio 1819 (Canti , XII). "L'infinito senza farci caso" - Franco Arminio. Ermo:solitario Guardo:sguardo Interinati:sconfinati Mi fingo:immagino Per poconon si spaura: quasi non prova sgomento Mi sovvien:mi viene in mente Ma iniziamo subito con la risposta alla tua domanda. La prima stesura di questa poesia era intitolata Cielo e mare. Da un punto di vista fonico prevalgono suoni aperti e parole piane, che aumentano il senso di distensione, necessario a disegnare il paesaggio e le sensazioni che ne scaturiscono. L’atto di immaginare (bellissima l’espressione leopardiana «io nel pensier mi fingo», v. 7) poggia su due gerundi («sedendo e mirando», v. 4) che contribuiscono a conservare quel senso di vaghezza e sospensione che permea tutta la poesia. Questo scatto intellettuale, altamente soggettivo, permette di dare voce fisica, oggettiva, all’immaginazione dell’eterno come un silenzio infinito, in cui c’è lo svolgersi di tutte le ere, tutti i tempi, anche i più remoti. TESTO PARAFRASI Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. E l’illusione è l’unico mezzo per sottrarsi alla desolazione: per quanto infelice sia la vita , l’uomo può ritrovare un attimo di “felice inconsapevolezza”, una felicità immaginaria che è l’unica forma di felicità concessa all’uomo, ciò lo si evince anche nella poesia “L’Infinito”: il fantasticare. Una necessità, quindi, di interrogarsi su tutto ciò che riguarda la vita dell’uomo sulla Terra. L’infinito è come inseguire una farfalla: godiamo nell’atto stesso di rincorrerla più che nell’afferrarla. Alla poesia, io arrivo sempre alla poesia. L’inizio con la voce avverbiale “sempre” ci trasmette subito la sensazione dell’indefinito e dell’infinito, e con “mi fu” ci indica da quanto tempo ha l’abitudine di recarsi sul “caro” solitario colle Tabor sul quale, non vedendo al di là, perché una siepe impedisce che il suo sguardo si spinga oltre, il poeta può fantasticare e immaginare spazi senza confini e silenzi che sono oltre l’immaginazione e le possibilità umane e infine ci trasmette una sensazione di pace assoluta tanto che quasi l’anima si spaventa: è lo smarrimento degli uomini di fronte all’infinito che è Dio e per gli atei che è il Nulla. come faccio a imparare la poesia l' infinito per domani ne so' solo metà!!!! Leopardi, Giacomo - L'Infinito (10) Appunto di italiano su “L'infinito” di Leopardi che è un idillo (un piccolo componimento) composto da endecasillabi sciolti, cioè non raggruppati in strofe. Siamo nelle prime fasi del pessimismo storico leopardiano, quando cioè il poeta capiva che il progressivo distacco dell’uomo dalla natura, l’avvento della civiltà, aveva creato disagio nell’umanità, e vagheggiava le ere antiche, specie quelle dei Greci, come momento più alto di questa relazione Io-Mondo. Nel primo verso abbiamo «quest’ermo colle», perché siamo proprio lì, e anche «questa siepe» (v. 2). 7-8, sebbene essi siano uniti nella metrica dalla sinalefe. 5-6; vv. 15. A ben vedere si tratta sempre di nomi tutt’altro che perfettamente identificabili: lo spazio, dopotutto, è assenza di qualcosa; il silenzio, nella sua forma assoluta, non esiste – c’è solo qualcosa che, sempre in assenza di altro, possiamo definire silenzio; stesso discorso vale per la “quiete”, non facilmente determinabile, se non soggettivamente. Ma sedendo e mirando, interminati spazi di là da quella, e sovrumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo, ove per poco il cor non si spaura. Intelligenza e sensibilità possono riportarci in una condizione favorevole dove questa opposizione torna ad essere positiva. Commento dell'Infinito di Leopardi… Continua, commento alla poesia "L'infinito" di Giacomo Leopardi… Continua, Testo, versione in prosa e commento della celebre poesia L'infinito di Giacomo Leopardi… Continua, L'infinito di Leopardi: analisi, parafrasi, commento e testo annotato - completo di figure retoriche - del componimento più celebre dell'autore di Recanati… Continua, Tesina di maturità sull'infinito: percorso multidisciplinare sui vari aspetti dell'infinito, spaziale, temporale e assoluto… Continua, Ma quando sono qui seduto, e guardo, comincio, E non appena sento il fruscio degli alberi carezzati, Così il mio pensiero è sommerso in quest’immensità, Commento alla poesia L'infinito di Giacomo Leopardi, L'infinito di Giacomo Leopardi: testo, prosa e commento, Come fare la parafrasi e l'analisi testuale de "L'infinito" di Giacomo Leopardi, È una composizione in cui si manifesta la teoria del piacere di, Attraverso questi versi manifesta il desiderio di godere dell'immensità. Come a dire: siamo limitati, ma per nostra natura siamo portati sempre a tentare di superare i limiti esterni che ci vengono imposti. È dietro di noi. Nel 2019 la poesia l'Infinito compie 200 anni, per celebrare 'l'Infinito la diretta discendente del poeta, la contessa Olimpia Leopardi, ha organizzato a Recanati un flash mob degli studenti di tutta Italia che hanno recitato in contemporanea la celebre poesia. 9 years ago. 9-11). Fare poesia, ovviamente non è da tutti, ma tutti viviamo di emozioni, altrimenti saremmo pezzi di ghiaccio. Poi capiamo bene che abbiamo attraversato il limite: «di là da quella», cioè oltre la siepe, e siamo nel regno dell’immaginazione: l’abbiamo, in un certo senso, scavalcata. La poesia è come una bottiglietta d'acqua che portiamo in tasca... la prendiamo quando ci serve, quando abbiamo sete. 1 esamina il testo dal punto di vista dello spazio. La poesia. Il colle gli preclude il “guardo”, la vista di ciò che si … L'infinito di cui parla è temporale e spaziale e viene evocato tramite il limite fisico(la siepe, il fruscio del vento) che porta il poeta da una dimensione fisica e sensoriale ad una "metafisica". L'infinito: testo, spiegazione, parafrasi, commento e figure retoriche del più celebre tra i componimenti di Giacomo Leopardi. La natura ha creato gli uomini felici perché benefica, ha fatto loro dono della immaginazione e delle illusioni affinché possano abbellire la loro esistenza con la poesia e gli entusiasmi eroici. 9-10, diventa «questa voce», v. 10. Il pessimismo di Leopardi scaturisce in gran parte dalla rivolta del sentimento alla realtà della vita, realtà che ha distrutto sul nascere le speranze e le illusioni della giovinezza, contrasta amaramente con gli ideali perseguiti dalla mente. quali caratteristiche hanno i luoghi attraverso i quali viene raffigurato il finito? 0 0. Il primo indica vicinanza a chi parla, il secondo lontananza rispetto a chi parla. L’uomo così piccolo e limitato può contemplare dentro sé l’immenso e questa immensità nasce dalla percezione dei sensi. La poesia. Non è da tutti. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. L'infinito non è un numero, è solo una mera e lontana idea di qualche cosa di mistico (religioso?) La fantasia e il desiderio di evadere momentaneamente dalla realtà che ci opprime possono portarci in terre lontane. Rating. È una composizione appartenente al genere dell’idillio, ed è in perfetto equilibrio tra sensazioni, emozioni e riflessioni: il dato fisico (il colle solitario, la siepe, il vento, il fruscio delle foglie), dopo essere stato percepito dai sensi permette all’immaginazione di innalzarsi e di vagare in «interminati spazi», finché anche il cuore prova una forte emozione: «ove per poco / il cor non si spaura», (vv. aiuto. Intendo, la poesia trasmette davvero qualcosa? Ciononostante, il limite è una possibilità di cui approfittare per arrivare al piacere e a quella che possiamo definire l’emozione intellettuale (ossia la mente che va talmente in profondità da spaventarsi dei suoi stessi pensieri: «ove per poco / Il cor non si spaura», vv. A ben vedere, poi, l’uomo è sempre stato spaventato nel contemplare l’immensità: la trova bellissima e tremenda, come un cielo stellato. Per questo, le parole e l’arte della parola, sono la cosa più importante del mondo, perché è il modo in cui tu puoi accorgerti di più di quello che vivi e ci sono cose, L’Infinito è una di queste (l’esperienza dell’Infinito, il problema dell’Infinito), che non puoi dire stando altrove dalla poesia, stando altrove da … L’aggettivazione è indeterminata, vaga: “interminati spazi”, “sovrumani silenzi”, “profondissima quiete”. Una spia di questa operazione ce la danno i deittici questo/quello. L’infinito, dunque, è strettamente connesso alla teoria del piacere di Leopardi: il piacere che possiamo provare è finito, ma il desiderio di esso è senza fine. Eppure l’eternità deriva dalla percezione dello spazio fisico, dell’infinità spaziale: quindi spazio e tempo (le due categorie della conoscenza umana) sono percepite prima nel loro essere limitabili (la siepe esclude lo sguardo del poeta; la stagione presente esclude tutte le altre). noterai che il poeta per rappresentare sia il finito sia l'infinito si serve di immagini spaziali. per favore non mi fate il copia e incolla dei link grazie in anticipo :) 7-8). Go … Poi, attraverso l’immaginazione, si arriva a concepire spazio e tempo infiniti. A Papini mandò questa versione: Cielo e mare M'illumino d'immenso con un breve moto di sguardo. Leopardi riconosce la forza oggettiva del limite, quale condizione umana, ma anche l’ambizione di tentare di superarlo, che è pure propria dell’uomo. Il poeta siede sul colle dietro una siepe che limita la vista dell’orizzonte. Ogni colore, ogni sfumatura della tua vita è possibile renderla in versi? L’infinito è legato alla teoria del piacere: il piacere che possiamo provare è finito, ma il desiderio di esso è senza fine. Siamo in guerra, siamo in trincea e siamo verso Trieste in una mattina di sole; all'improvviso i soldati ed anche Ungaretti vedono la distesa infinita del mare. Il linguaggio utilizzato da Leopardi è ancora quello della tradizione lirica italiana, cioè quello che da Petrarca era giunto fino a Foscolo e Monti. Sempre caro mi fu quest'ermo colle,E questa siepe, che da tanta parteDell'ultimo orizzonte il guardo esclude.Ma sedendo e mirando, interminatiSpazi di là da quella, e sovrumani        5Silenzi, e profondissima quieteIo nel pensier mi fingo; ove per pocoIl cor non si spaura. Così queste riflessioni sono talmente superiori ai limiti della mente umana che il pensiero si smarrisce e si confonde con l’immensità stessa. L'infinito non cresce, non diventa infinitamente più grande (o piccolo), è già formato. E se ti mostrassi il mio lato oscuro mi abbracceresti questa notte? E come il ventoOdo stormir tra queste piante, io quelloInfinito silenzio a questa voce            10Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,E le morte stagioni, e la presenteE viva, e il suon di lei. Quindi non è un infinito mistico-spirituale, ma solo materiale: i sensi sono sempre il punto di partenza di ogni possibile riflessione. Gli aggettivi occupano sempre il primo posto rispetto al sostantivo cui si riferiscono, creando come l’attesa di esso. Essere non altrove dalla poesia non significa essere in un dis-umano o in un super-umano, né in un sub-umano. Funziona. 2)Mi viene in mente un signore che guardando una siepe , si immagina di vedere attraverso a essa e vede un prato infinito e silenzioso che quasi gli fa paura . La sinalefe ha quindi un ruolo decisivo: infatti i due momenti (vv. A ben vedere, non è l’unione dei due versi (non solo), ma l’unione strettissima delle due parti di cui si compone l’idillio, quella contemplativo-razionale e la successiva con il conseguente smarrimento dei sensi e della mente. Il Leopardi accetta la ragione che gli discopre la triste realtà della vita (il tempo che corre veloce per gli uomini, i ricordi,..) ma la odia perché gli annulla l’incanto delle illusioni cui non si può rinunciare; rifiuta il fattore religioso ma è assetato dall’infinito e dall’eterno, cioè Dio. Books. Alberto B. Lv 7. È un conflitto tra natura e ragione: tra vita e morte. L’infinito, formato da quindici endecasillabi sciolti, ha un andamento ritmico che tende a dilatare il verso, come se ognuno sconfinasse nel successivo, grazie all’utilizzo diffuso dell’enjambement (gli enjambements, ossia il verso che spezza la continuità sintattica della frase, li troviamo ai vv. La descrizione paesaggistica è avviata da due elementi determinati: il colle solitario (“quest’ermo colle”, v. 1) e la siepe (“e questa siepe”, v. 2) che accompagnano lo sguardo verso l’orizzonte, l’illusione ottica per eccellenza, raggiungibile solo con uno sforzo immaginativo. Così è la vita di ogni individuo che dalla beata ignoranza della giovinezza passa alla cosciente tristezza dell’età matura. (Zibaldone, p. 75 del manoscritto). Allora l’immensità stessa si fa vicina, tangibile: «questa / immensità», v. 13-14, e non “quella”, lontana. La lirica è stata composta nel 1819. a Recanati, paese natale di Leopardi. L’Infinito fu pubblicata nel 1826 nella raccolta “Idilli“, nella quale erano contenute anche altre poesie importanti come “Alla luna” e “La sera del dì di festa“.. L’idillio, solitamente riferito a testi poetici incentrati su scene bucoliche e agresti, subisce un cambiamento nell’opera di Giacomo Leopardi. Permette cioè di proiettare l’idea di questo piacere (l’immagine di questo piacere) in uno spazio e in una durata non quantificabili. È un conflitto tra natura e ragione: tra vita e morte. Favorite Answer. Cosa L'infinito Quando 1818-1819 ... L’infinito, che occupa la dodicesima posizione dei Canti, ... Commento alla poesia L'infinito di Giacomo Leopardi. 2-3; vv. Possiamo quindi dire che Leopardi ha un’emozione intellettuale, perché non nasce da un affetto (come l’amore), ma da un cosciente ragionamento. Answer Save. Anche gli alberi sono vicini, «queste piante» (v. 9), ma ecco che «quello / infinito silenzio», vv. La poesia è legata al corpo al punto che la voce del poeta assomiglia al suo corpo. Appartiene al genere degli Idilli, che, al punto di vista lirico-soggettivo, associano sempre il desiderio di indagare la realtà nella sua interezza. perfino le vaste ignote galassie non possono competere con l'infinito ed oltre... neanche Buzz Lightyear :-) La poesia L’Infinito di Leopardi è stata scritta nel 1819, quando l’autore era giovanissimo. L'infinito Anna Giorgetti - 3E l'infinito Leopardi L'Infinito poesia -concetto di infinito molto presente nella descrizione del paesaggio ("indeterminati spazi" o "quello infinito silenzio") -le parole chiavi della poesia attinenti alla sfera semantica dell'infinito vita, opere e Viaje y literatura al más alto nivel. 8-9; vv. Ma la ragione, causa infelicità umana, induce a scoprire il perché delle cose. A me la poesia "L'infinito", mi è piaciuta molto, pensando all'infinito mi immagino cosa ci sia dietro ogni cosa e nn posso vederla; come proprio Leopardi, che si è messo dietro a una siepe, su un colle, a pensare e immaginare a quello che ci potesse essere dietro quella, fantastico!! e recita come se fossi a teatro! Non esistono cavalli veloci come la penna di un poeta: attraverso la poesia tutti possono viaggiare con la mente e partire all’avventura, anche le persone più povere perché non c’è un pedaggio da pagare. L’INFINITO Giacomo Leopardi (C anti XII – Idilli) La poesia “L’Infinito” è stata composta, a Recanati nel 1819, da Giacomo Leopardi ventunenne. E s'illuminano "d'immenso". La poesia è infinita come la vita 2018: 9788859153542: Books - Amazon.ca. L'Infinito Italiano Giacomo Leopardi Analisi poesia "L'Infinito" L'Infinito La cultura è conoscenza di se stessi. Questa poesia ci rivela i sentimenti del poeta in un momento di contemplazione e di meditazione. ... E se aprissi il mio cuore e ti mostrassi le mie debolezze cosa faresti? Eppure l’uomo ha in dono la capacità di immaginare, ma anche, in un certo senso, la condanna del desiderio di oltrepassare ogni limite, esperienza connaturata all’uomo. Tra i vv. L’infinito è come inseguire una farfalla: godiamo nell’atto stesso di rincorrerla più che nell’afferrarla. Così tra questaImmensità s'annega il pensier mio:E il naufragar m'è dolce in questo mare. che non ha fine! Para releer en 10 años. L’Infinito di Giacomo Leopardi compie quest’anno 201 anni: non si tratta solo di una bellissima poesia, ma ritrae perfettamente uno stato d’animo dell’Uomo.Spazio e tempo come entità non limitabili, che si concretizza nell’alternarsi delle stagioni, nello scorrere del tempo, nella vita che muore e rinasce senza soluzione di continuità. La natura ha creato gli uomini felici perché benefica, ha fatto loro dono della immaginazione e delle illusioni affinché possano abbellire la loro esistenza con la poesia e gli entusiasmi eroici. Così già Pavese, Ungaretti e Luzi avevano compreso. Certa è l’estrema solitudine di questo momento lirico vissuto dal poeta, e la volontà di conquista dell’immensità, non solo attraverso gli enjambements, ma anche attraverso il polisindeto “e”, il quale fa sì che le immagini si propaghino per accumulazione, una dopo l’altra, in espansione, come onde marine (anticipano quindi il “mare” dell’ultimo verso). C’è un punto fermo tra i vv. I sensi, in questo caso la vista e l'udito, conducono alla intuizione di qualcosa che è al di là. Di fronte all’infinito materiale il cuore ha un sussulto, un brivido, che gli deriva dal pensiero. L’ infinito, scritto da Giacomo Leopardi nella natia Recanati nel 1819 (approssimativamente, tra la primavera e l’autunno) viene inizialmente pubblicato sul «Nuovo Ricoglitore» del dicembre 1825, per poi comparire nell’edizione dei Versi del conte Giacomo Leopardi (Stamperia delle Muse, Bologna, 1826) e successivamente nei Canti (Piatti, Firenze, 1831). Skip to main content.ca Hello, Sign in. El infinito viajar (2005) del italiano Claudio Magris es a la vez un libro de viajes y un ensayo, que recoge sus artículos en el periódico italiano Corriere della Sera. Quindi il primo senso stimolato è quello della vista. Leopardi è assillato dalla sua malferma salute e deluso nella sua ansia di felicità dalla scoperta dell’umano dolore in un mondo governato da leggi meccaniche. Perché, appunto, l’uomo ha immaginato di poterlo fare, e immaginandolo, l’ha desiderato. Il certo è troppo circoscritto per la sete di grandezza dell’uomo, mentre l’incerto ci lascia desiderare e immaginare. L’adolescenza e la giovinezza del Leopardi sono caratterizzate da una vita interiore intensa imposta dalla severa disciplina familiare; una condizione psicologica che induce il poeta a rifugiarsi negli studi e a considerare il passato come l’unico periodo trascorso in completa serenità di spirito, superiore al presente che è soffocato dal predominio della ragione, tormentato dall’umana miseria. L’infinito non è esperienza per uomini che dormono o che trovano mezzi per stordirsi. Ma la ragione, causa infelicità umana, induce a scoprire il perché delle cose. L'infinito è il primo degli Idilli di Giacomo Leopardi scritto nel 1819. Il naufragar m’è dolce in questo mare è un ossimoro che sta a significare come lo sprofondare nell’infinito possa suscitare una certa serenità. leggila ad alta voce. Se necesita mucha formación para entenderlo. Ma ad un tratto un breve fruscio, un alito di vento che passa tra i rami degli alberi riporta il poeta alla realtà e paragona questo breve suono, quasi una voce, a quel silenzio infinito della sua immaginazione che lo sovrasta e ricorda il passato e la caducità del presente che è nulla di fronte all’eternità; sembra quasi che il poeta veda in questo breve fruscio il tempo limitato destinato agli uomini, mentre il tempo stesso non ha fine perché è eterno. 1)Questa poesia forse capisco perché è tanto famosa perché è molto pacifica e infinita dalle parole ecco perché mi piace . (Italiano) Ma che cosa ha visto Shantidas in Gandhi? Ma per il poeta è un dolce naufragare in quanto la contemplazione dell’infinito nobilita lo spirito sollevandolo dai limiti della vita terrena, perché lo spirito è infinito. 9-10; vv. (Português) Organização Mundial da Saúde Sugere que Governos Incentivem Mais o Consumo de Alimentos de Origem Vegetal (Italiano) Perché la “rottura” della Gran Bretagna sarebbe un bene sotto tutti gli aspetti; Featured Research Paper. !. Così la natura da madre benigna che promette felicità si trasforma in matrigna perfida che offre all’uomo il bisogno di felicità senza offrirgli la possibilità di conseguirla: qui al pessimismo “storico” subentra quello “cosmico”: la vita diventa un valore negativo. In un certo senso, infiniti, ossia senza un vero e proprio confine. L’infinito, che occupa la dodicesima posizione dei Canti, è uno dei testi più rappresentativi di Leopardi e di tutta la letteratura italiana. Account & Lists Account Returns & Orders. 9 years ago. 7-8 c’è lo snodo decisivo dell’idillio: l’immaginazione è spinta talmente in avanti che il cuore prova smarrimento: l’uomo, così piccolo e limitato, può contemplare dentro sé l’immenso («Io nel pensier mi fingo», v. 7), e questa immensità, solo immaginabile, nasce dalla percezione dei sensi. Anonymous. Si è fatta vicina all’io, tanto che l’io vi si immerge, appunto. E il mare infinito sommerge la finitezza dell’uomo: «questo mare», v. 15. L’atto di immaginare: l’immaginazione è spinta talmente in avanti che il cuore prova smarrimento. La siepe è un ostacolo alla contemplazione dell’intero orizzonte: lo smarrimento dell’infinito deve allora essere conquistato con l’immaginazione. Il testo si apre con la parola “sempre”, che rimanda a una dimensione temporale indeterminata e infinita. 13-14; quindi in tutta la poesia, a parte, in particolare, il primo e l’ultimo verso). Affidiamoci, adesso, ad alcune riflessioni di Leopardi: «Il sentimento che si prova alla vista di una campagna o di qualunque altra cosa v’ispiri idee e pensieri vaghi e indefiniti quantunque dilettosissimo, è pur come un diletto che non si può afferrare, e può paragonarsi a quello di chi corra dietro a una farfalla bella e dipinta senza poterla cogliere: e perciò lascia sempre nell’anima un gran desiderio: pur questo è il sommo de’ nostri diletti, e tutto quello ch’è determinato e certo è molto più lungi dall’appagarci, di questo che per la sua incertezza non ci può mai appagare». Questo breve idillio esprime il desiderio del giovane poeta di godere dell’immensità.