Per quello che riguarda torri e barbette, i calibri principali erano protetti da piastre dello spessore massimo di 350 mm, quelle da 152/55 erano protette da corazza da 152 mm, concepite per resistere a munizioni di pari calibro. The bulk of the Australian 2nd/17th Battalion, which had defended the position, was forced to pull back. Il rovescio della medaglia era che i cannoni italiani avevano una cadenza di tiro assai ridotta nonché una elevata dispersione di tiro. L'albero prodiero più alto era unito al torrione da quattro passerelle, una delle quali serviva da stazione segnali. The division then took part in the successful Invasion of Yugoslavia. [6] La cintura corazzata si riduceva a 60 mm nella zona prodiera e a 100 mm in quella poppiera. Visita eBay per trovare una vasta selezione di corazzata littorio. The 133ª Divisione Corazzata "Littorio" or 133rd "Littorio" Armoured Division was an Italian Army armoured division during World War II. Original; … A parte questo, la perforazione delle corazze verticali era assai elevata grazie alla traiettoria molto veloce dei proiettili, che per contro era molto tesa data la ridotta elevazione, comportando quindi che la capacità di perforazione di armature orizzontali, essenziale nel tiro curvo da lunga distanza, era decisamente inferiore a quella dei cannoni da 381 inglesi (anch'essi elevabili a 30 gradi) e appena migliore di quelli tedeschi. Le Littorio non vennero impiegate in alcuna missione per conto degli Alleati, anche se Churchill avrebbe voluto impiegarle in estremo oriente, valutando l'alternativa di lasciarle o meno sotto bandiera italiana. Hell was let loose, he knew we were coming out. He bailed out with his turret crew, until the armour plate became too hot to touch, desperately struggled to free the jammed hatches of his driver and co-driver, to no avail. nazione. She participated in a few naval battles, such as the First and Second Battle of Sirte, but she stayed in port during … On the night of 1/2 November, the Littorio in the form of a Bersaglieri battalion[8][9], anti-tank, field artillery and heavy anti-aircraft gunners[10] [11], defeated the British 9th Armoured Brigade's attempts to capture Aqqaqir Ridge from Rahman Track. Inoltre la potenza di fuoco contro-aerea era notevolmente inferiore alle unità coeve, specie americane e giapponesi, e priva dell'ausilio del radar, come invece accadeva dalla fine degli anni 1930 su quelle tedesche e britanniche. Mostra di più » Roma (pirofregata) La Roma è stata una pirofregata corazzata della Regia Marina. Nella notte tra il 18 e il 19 aprile del 1943 la Littorio venne leggermente danneggiata da un bombardamento aereo su La Spezia; nel corso dell'incursione venne affondato il cacciatorpediniere Alpino. In caso di esplosione di mina o siluro, la potenza d'urto sarebbe stata distribuita in tutte le direzioni, diminuendo i relativi danni. La corazzata Roma classe littorio rappresentò il meglio della produzione navale bellica italiana della seconda guerra mondiale. Ma questo denota anche il prestigio che godeva tra le forze armate la Regia Marina e l'attenzione particolare che venne data al suo potenziamento. La Roma divenne operativa nell'autunno del 1942, come nave di bandiera del nuovo comandante superiore in mare, l'ammiraglio di squadra Carlo Bergamini. La Royal Navy temeva molto le Littorio, tanto quanto le tedesche Bismarck e Tirpitz in Atlantico. Nel 1942 la Littorio fu presente alla cosiddetta seconda battaglia della Sirte, ed entrambe le unità parteciparono alla battaglia aeronavale di mezzo giugno, in occasione della quale la Littorio venne colpita a prua da un siluro e da una bomba d'aereo su una delle torri principali, senza particolari conseguenze. La propulsione era a vapore con quattro gruppi turboriduttori alimentati dal vapore di otto caldaie tipo Yarrow/Regia Marina alimentate a nafta in cui l'acqua fluiva attraverso tubi riscaldati esternamente dai gas di combustione, sfruttando così il calore sprigionato dai bruciatori, quello dalle pareti della caldaia e quello dei gas di scarico. He ordered a counterattack against Point 29, using the 15th Panzer and tanks and Bersaglieri[6]from the Littorio. La dotazione di carburante era di circa 4 000 tonnellate: apparentemente molte, in realtà permettevano un'autonomia di circa 4 000 miglia nautiche (circa 7 000 chilometri) navigando alla velocità di 20 nodi, troppo poco persino per navigare con sicurezza attraverso l'Atlantico. On the night of 28/29 June 1942, the Littorio Division took up positions near Wadi Nagamish, with the 12th Bersaglieri Regiment and tanks opening fire on the British Commonwealth forces that attempted to escape from Mersa Matruh under the cover of darkness.According to Les Davies: Buona giornata posizione: nome. World War II: The Autobiography, Jon E. Lewis, Hachette, 2009, The Taste of Courage: The Tide Turns, Desmond Flower, James Reeves, pg. La Littorio, ribattezzata Italia il 30 luglio 1943, fu una nave da battaglia appartenente alla Regia Marina, prima ed eponima unità della stessa classe che comprendeva anche le gemelle Vittorio Veneto e Roma. The division was formed in 1939 from the Infantry Division Littorio that had taken part in the Spanish Civil War. [3] Le corazzate della classe Littorio furono l'apice del programma messo in campo dall'ammiraglio Domenico Cavagnari capo di stato maggiore della Regia Marina tra il 1933 ed il 1940. La compartimentazione e il bilanciamento interno assicuravano buona stabilità e galleggiabilità anche nel caso le navi fossero state colpite da siluri, cosa che venne dimostrata dalle vicende belliche, quando le corazzate di questa classe, ripetutamente colpite, riuscirono a rientrare alle loro basi. La poppa era del tipo incrociatore, leggermente più arrotondata nella Roma e nell'Impero. La squadra da battaglia composta dalle tre Littorio, assieme al grosso della flotta, si rifugiò a La Spezia per tutto l'inverno 1942-'43 e rimase in porto per buona parte del nuovo anno, nel tentativo di sfuggire ai sempre più violenti attacchi aerei Alleati. La corazza del ponte era parimenti assai spessa, con vari livelli dotati di ponti corazzati secondari in aggiunta. M13-40 133 Divisione Corazzata `Littorio` El-Alamein (1942) (1:72 scale by Ex Mag GJ26) This M13-40 133 Divisione Corazzata `Littorio` El-Alamein (1942) Plastic Model Tank comes attached to display base. Le traverse erano rispettivamente a proravia del deposito munizioni della torre n° 1 e a poppavia del deposito munizioni della torre poppiera.[6]. First among the Littorio battleships were Littorio and Vittorio Veneto laid simultaneously in 1934 and commissioned in 1940. At this point Lieutenant Charles Dorman, one of his troop leaders, seeing what was happening, attacked the Italians from a flank and wiped them out. La modesta autonomia, se comparata con unità analoghe di altre marine militari rendeva queste unità idonee solo all'impiego nel Mediterraneo. full load) varo. By this time the Trento Division had lost half its infantry and most of its artillery, the 164th Light Afrika Division had lost two battalions and although the 15th Panzer and Littorio Divisions had held off the Allied armour, this had proved costly and most units were under strength. La corazzatura orizzontale era sostituita, in corrispondenza dei condotti del fumo delle caldaie, da griglie formate da piastre affiancate e disposte verticalmente, così da costituire una certa protezione dalle bombe anche nei fumaioli. Pendulum Of War, Niall Barr, pg. La Corazzata Roma è stata una nave da battaglia appartenente alla classe Littorio, simbolo dell’eccellenza della cantieristica bellica italiana dei primi anni del secolo scorso. I cannoni avevano anche una ridotta riserva di munizioni e la vita utile dell'anima del cannone era relativamente breve, con un totale stimato di circa 140 colpi sparabili senza che le qualità balistiche degradassero in maniera inaccettabile, all'incirca la metà dei contemporanei cannoni stranieri. Tra le macchine impiegate, in genere Ro.43, era possibile trovare anche i Re.2000 catapultabili, aerei da caccia lanciabili senza però possibilità di recupero, estremo tentativo di rimediare ad una carenza - l'assenza di portaerei - che sarà il maggiore rincrescimento della Regia Marina durante tutto il conflitto. Nuovo!! Questo significa che le Littorio, pur possedendo potenza di fuoco, protezione e velocità comparabili o superiori alle Bismarck, avevano l'impossibilità pratica di essere impiegate in contesti (come quelli "corsari") che prevedevano un lungo tempo di navigazione in ambiente oceanico. [2], During the First Battle of El Alamein, General Bitossis Littorio armoured division was held in reserve near the Afrika Korps's command post. L'impiego delle due potenti navi nella successiva battaglia di mezzo agosto, che si sarebbe potuto rivelare determinante, fu impossibilitato dalla scarsità di nafta. 85, Berkley Pub., 1971, "Already at midnight on 2 November, the air bombardment suggested a new offensive was about to start and the headquarters of Panzer Army Africa issued its own order: all the positions were to be held no matter what, not an inch of terrain was to be surrendered without a hard fight ... one battalion of 90th Light Division in the north, along with another one of 15th Panzer Division in the south, were soon overrun and at 4.45am it was reported that only one Italian Bersaglieri Infantry Battalion was still holding the line ... A little while later, the tanks of 9th Armoured Brigade arrived, immediately attacking the enemy positions along the Rahman track ... with its three battalions deployed as follows from north to south: 3rd Hussars, Royal Wiltshire Yeomanry and Warwickshire Yeomanry, supported by the anti-tank guns of 14th Sherwood Foresters. Corazzatura Littorio Bismarck. It then took … In a matter of hours the 9th Armoured Brigade lost 70 of of it's compliment of 94 tanks." Un eventuale impiego per contrastare gli sbarchi Alleati in Sicilia venne scartato. Le armi erano sistemate in torri singole, per cui erano necessarie ben 12 di queste, 6 per lato. [6], La protezione verticale nella parte centrale della nave, cioè dal deposito munizioni della torre n° 1 fino al deposito della torre n° 3, era assicurata da due piastre accostate dello spessore totale di 350 mm (piastra esterna "scuffiante" con spessore 70mm, intercapedine vuota di 25mm e piastra principale dello spessore di 280mm), non verticali, ma convergenti verso il basso con il piano mediano dello scafo, in modo da diminuire l'angolo di impatto dei proiettili, il che equivaleva ad un maggiore spessore della corazzatura. A poppa estrema era sistemata una catapulta orientabile, per il lancio di tre aerei che in origine erano dei biplani da ricognizione IMAM RO 43 a motore stellare, idrovolanti a scarpone, cioè dotati di un grosso galleggiante centrale e di due più piccoli sotto le ali più alti di quello centrale. (Iron Fist: Classic Armoured Warfare, Bryan Perrett, Hachette, 2012, "Gli artiglieri della Littorio dopo nove giorni di strenua lotta difesero ancora stoicamente i pezzi e con il loro sacrificio scrissero una delle più belle pagine di gloria dell'arma." Itmade by Ex Mag and1:72 scale. Buon giorno a tutti. La timoniera, che era fuori del ridotto, aveva al di sotto del ponte principale un secondo ponte corazzato di 100 mm di spessore.[6]. L'apparato motore forniva una potenza massima di 130 000 CV e consentiva alla nave di raggiungere la velocità massima di 31 nodi, con un'autonomia che ad una velocità media 20 nodi era di 3 920 miglia. Nel 1941 la Vittorio Veneto fu la nave di bandiera dell'ammiraglio di squadra Angelo Iachino durante lo scontro navale al largo di capo Matapan, dove sparò 94 colpi senza esito e incassò un siluro aerolanciato, senza conseguenze irrimediabili ma con notevole entrata d'acqua e perdita di velocità, alla base del successivo disastro di Matapàn. Shells were coming over by the dozen and Jerry was closing in on us, so as soon as it was dark we made our mad dash to freedom and at a dear cost. Le due corazzate Impero e Roma dovevano essere rese più potenti e dotate di cannoni calibro 406 mm. Littorio è un aggettivo che significa letteralmente del littore.Compare in diversi contesti, legati all'Italia fascista. Battlefield Documentary Alamein, Dave Flitton, 2001, https://world-war-2.wikia.org/wiki/133ª_Divisione_Corazzata_%22Littorio%22?oldid=49437. considerazioni. La costruzione di queste tre navi (la quarta, Impero, non entrerà mai in servizio) fu un grande sforzo per l'Italia. The 21st Panzer and the Ariete made slow progress, and were caught out in the open and attacked from the air. Il sistema, per quanto ingegnoso, necessitava di ampio spazio per essere efficace, e il controllo danni era presumibilmente difficile se non impossibile. classe. In the spring of 1942, the Littorio, under General Gervasio Bitossi, was sent to North Africa were it took part in the Battle of Mersa Matruh and Second Battle of El Alamein where it was destroyed . Ciononstante soltanto nel 1942 con l'entrata in servizio delle supercorazzate giapponesi classe Yamato e americane classe Iowa persero il primato della maggior gittata. La classe Littorio, a volte indicata anche come classe Vittorio Veneto[2] della Regia Marina era composta da tre navi da battaglia, le più perfezionate e le più grandi unità navali di questo tipo mai possedute dal Regno d'Italia. Il loro numero però (36) non era elevatissimo. It was a reserve unit during the invasion of France when it attacked through the Little St Bernard Pass, which was halted by the French defenders. La squadra navale italiana, tuttavia, fu attaccata da alcuni bombardieri tedeschi. Battle Story: El Alamein 1942, Pier Paolo Battistelli, The History Press, 2011, "Major Eveleigh's own tank was hit and set ablaze at point blank range by a troop of Italian 47mm guns. It was a reserve unit during the Battle of France. I cannoni OTO/Ansaldo 381/50, nonostante la modesta elevazione di soli 35° erano le armi a più lunga gittata mai possedute da una nave da battaglia della seconda guerra mondiale (sia pure per poche decine di metri); la loro alta velocità iniziale e la pesantezza delle munizioni (oltre 880 kg) consentivano una capacità perforante eccellente confrontabile con i migliori cannoni da 406 mm e 460 mm e sensibilmente superiore a quanto i moderni cannoni tedeschi e francesi da 380 mm fossero in grado di offrire. Se una corazza da 350 mm era perforabile ad oltre 25 km, a breve distanza la perforazione possibile ammontava a circa 800 mm. Il progetto è stato respinto e le navi sono state completate nell’ambito del progetto Littorio. [6] Fuori dal ridotto corazzato, il ponte di batteria aveva una corazza di 70 mm verso prora e 36 mm verso poppa. tipo. Successivamente due dei RO 43 vennero sostituiti da caccia Reggiane Re 2.000. Gli ultimi rottami delle corazzate divennero presto 80.000 tonnellate di acciaio per le fonderie di un'Italia che cercava di riprendersi dalle conseguenze della guerra. [6] Nelle prove la corazzatura si dimostrò capace di resistere all'impatto di proiettili perforanti da 406mm sparati da una distanza di 24.000 metri e a quello di bombe d'aereo da 1.280 Kg di non eccessiva capacità perforante ma di grande potenza esplosiva, nonché capace di resistere a bombe perforanti da 835 kg, ambedue i tipi di bomba con una velocità d'urto di 250 m/sec, cioè la massima velocità naturale di caduta, in quanto allora non esistevano bombe con propellente a razzo. Anche la Littorio (che il 30 luglio, dopo la caduta del fascismo, era stata ribattezzata Italia) venne colpita, ma poté proseguire la navigazione in assetto. Per rendere lo scafo più resistente agli attacchi subacquei, venne adottato il sistema dei cilindri Pugliese, ideati dallo stesso progettista. L’8 settembre a La Spezia e a Genova, al comando dell’ammiraglio Bergamini, si trovano le corazzate Roma, Vittorio Veneto e Italia (ex Littorio); gli incrociatori Eugenio di Savoia, Duca Le Littorio avevano una protezione subacquea super-resistente, che salvò più volte le navi. Navigando alla massima velocità (30 nodi, 56 km/h) l'autonomia scendeva ad appena 3 000 km, pari a 2 giorni di navigazione, sufficienti per attraversare tutto il mar Mediterraneo da un estremo all'altro. Costruita dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico e consegnata alla Regia Marina il 14 giugno 1942, fu danneggiata da un bombardamento aereo statunitense quasi un anno dopo mentre era alla fonda a La Spezia. Servendosi delle bombe radioguidate plananti Ruhrstahl SD 1400, affondarono la corazzata il 9 settembre 1943. Le tre corazzate italiane vennero individuate ed attaccate nel pomeriggio del 9 settembre da bombardieri tedeschi che, con il nuovo tipo di bomba teleguidata Ruhrstahl SD 1400 ribattezzata dagli Alleati "Fritz-X", riuscirono a centrare in pieno con due colpi la Roma che fu subito scossa da esplosioni violentissime (tanto che la torre sopraelevata prodiera pesante 1.500 tonnellate venne scaraventata in mare) e affondò in poco tempo, spezzata in due tronconi.